venerdì 29 ottobre 2010

Tenerina ferrarese di Manuela.

Mettiamo subito i puntini sulle I, questa ricetta non è mia, è di Manuela, una persona che riesce a stupirmi con molta facilità per la sua intelligenza, i primissimi ricordi che ho di lei sono legati a un fatto talmente curioso che è impossibile scordarlo, anche per una come me; avendo il compagno toscano e speleologo (ora a tempo perso) ho conosciuto, soprattutto all’inizio della nostra relazione, l’ambiente in cui lui si divertiva e, credetemi, gli speleologi ne sanno qualcosa. Così durante una riunione mi ha presentato la schiera di questi “pazzi”, ovviamente erano troppe le persone e mi son dimenticata nomi e visi nel giro di un minuto, compresa Manuela e Manuel (il suo compagno). Maaa io non passavo così inosservata, in primis l’accento e poi …ero estranea a quell’ambiente! Così la seconda volta in cui vidi Manuela la associai a un racconto che mi fece il mio fidanzato, era rimasta bloccata in una grotta per via di una piena…francamente non andrei sotto terra neanche da decuius, per cui ero e sono spaventatissima alla sola idea, quando lei mi raccontò l’accaduto lo fece con una tranquillità che mi spiazzò, certo sicuramente chi pratica sa quali sono le possibili problematiche che può incontrare ma…paura, non lo farei mai! Ho in serbo ancora una sua ricetta e, caso vuole, che abbia trovato a casa dei miei della farina di castagne, per cui presto al produrrò e poi…ho un conto in sospeso con Manuel, i taralli, giurin giuretto li faccio e ve li mando, sperando che siano buoni anche solo la metà di quelli originali, portate solo pazienza, devo ammanettare l’omo per farmi dare una mano. Un bacione a entrambi, sperando di goderci la neve gareggiando con le nostre nuove palette e...auguroni in ritardo  per il vostro terzo anniversario.


E dopo questa filippica la ricetta…e che ricetta, mi sono presa una licenza poetica, ho aggiunto 70 g di zucchero. In giro sul web ho letto che la vera Tenerina deve spaccarsi sopra e deve rimanere bassa, io l’ho cotta nel mio stampo di silicone da 28 cm di diametro ed è venuta alta 4 cm buoni, l’ideale sarebbe una tortiera a cerniera.

Ingredienti:

250 g di cioccolato fondente;

220 g di burro;

1 bustina di lievito;

4 uova;

1 cucchiaio di fecola di patate;

70 g di zucchero (aggiunto da me);

zucchero a velo per guarnire.

Sciogliere il burro e il cioccolato e lasciarli raffreddare. Dividere i tuorli dagli albumi, montare a neve quest’ultimi (con una goccia di succo di limone) e lasciarli in frigo. Con l’aiuto delle fruste elettriche montate i tuorli con lo zucchero, fino a che il composto non diventerà quasi bianco, a questo punto aggiungere il cucchiaio di fecola, lo lievito e il cioccolato/burro fusi. Accendere il forno a 180°C statico. Per ultimi gli albumi, incorporando il composto con movimenti dal basso verso l’alto sino a che non risulterà omogeneo, versare nella tortiera e infornare 180°C per 20 minuti. Aspettare a sformare la torta dalla tortiera, rifinire con lo zucchero a velo.

mercoledì 27 ottobre 2010

Muffins olive e rosmarino.

Miracolo, i muffins salati perfetti son venuti anche a me, oddio non voglio vantarmi ma rispetto a quelli dell'anno scorso questi sono meravigliosi.

Ok, comincio dall'inizio, un anno e mezzo fa non sapevo neppure cos'erano i muffins, ma al supermercato vidi uno stampo in silicone troppo carino, costava poco e ho pensato, ma si lo compro, al massimo li faccio due o tre volte...una o due volte??? In pratica ogni settimana sperimentavo una ricetta diversa, sono diventata un'habituè, ormai il mio compagno non li poteva più vedere e io li distruibuivo un po' di qua e un po' di là, poi dopo "minacce" poco velate, ho cominciato a farli anche salati, ma i risultati sono stati assai più sconfortanti, venivano mollicci e poco cotti, eppure io seguivo alla lettera il mio super sistema per farli venire bellissimi.
Ecco con questa ricetta ho scoperto il barbatrucco, pare incredibile ma c'è sempre il barbatrucco, la cottura, finalmente mi sono venuti cotti e belli lievitati.
Per questi 12 muffins mi son serviti:
260 g di farina;
150 g di olive denocciolate;
10 g di lievito;
1 cucchiaino di sale;
15 g di zucchero;
1 uovo;
230 g di latte;
1 cucchiaino di rosmarino;
50 g di parmigiano,
olio, due o tre cucchiai.

La regola è sempre la stessa, unire gli ingredienti secchi in una terrina e quelli umidi in un'altra, amalgamarli bene e poi unirli, mescolando il meno possibile, per evitare che diventino spugnosi.
A forno caldo, 200°C infornare e lasciarli cuocere per 15 minuti almeno, poi abbassare a 180°C e continuare la cottura per altri 15 minuti, sfornare e...buona pappa!

domenica 24 ottobre 2010

Vol -au- vent o zuppa di pollo al curry?


Questa sì è una ricetta “recupero l’inimmaginabile”…
Comincio col dire che in principio era una zuppa, poi una vellutata e infine è diventata vol –au- vent…
So solo io come sia stata possibile una simile trasformazione, è che stavo preparando una marea di cose tutte insieme e questa zuppa l’ho dimenticata sul fuoco e, invece di aggiungere brodo ho pensato bene di far fuori quel pacco di vol-au vent in dispensa, erano mesi che mi guardavano e chiedevano quando li avrei destinati al forno, questa mi è sembrata l’occasione propizia. Tenendo conto che ho sempre adorato i vol –au- vent…questi sono buoni e insoliti.
Ingredienti per 2 persone…per la zuppa, per i vol –au- vent siamo più o meno 36!
400 g di petto di pollo;
1 cucchiaio di farina bianca;
2 cucchiaini di curry;
30 g di burro;
1.5 l di brodo vegetale;
4/5 chiodi di garofano;
il succo di 1/2 limone;
1 dl di panna da cucina;
1 cucchiaino raso di cannella;
sale e pepe.
Tagliare a cubetti il pollo.
Mescolare la farina con il curry il sale e il pepe, prendere una bustina di plastica, come quelle che si usano per congelare e aggiungere il composto di farina e  un po’ di cubetti di pollo, smuovere et voilà il pollo è infarinato senza sporcarsi.
In una casseruola sciogliere il burro e rosolare il pollo, versare il brodo e aggiungere i chiodi di garofano, lasciare sobbollire per 30 minuti coperto, mescolando di tanto in tanto.
Unire la panna e il succo di limone, cuocere per altri 15 minuti.
Se me ne fossi ricordata avrei tolto i chiodi di garofano, ma non l’ho fatto…in ogni caso sarebbe meglio farlo.
A questo punto si dovrebbe dare una spolverata di cannella e servire calda, volendo si può fare una bella vellutata oppure…pensare ai vol –au- vent, scaldarli nel forno ben caldo, sfornarli, aggiungere il composto precedentemente frullato et voilà!
Noi li abbiamo mangiati di gusto, belli caldi e invitanti.

venerdì 22 ottobre 2010

Castagnaccio.


Ahhh il Castagnaccio, che amore!

Già avendo il compagno Toscano non posso che amare anche il castagnaccio, ma non è sempre stato così...eheheh, già perchè il primo castagnaccio che ho mangiato era obrobrioso, con le scorzette d'arancia, l'uva sultanina e chi più ne ha ne metta, veramente una roba talmente dolce da risultare indigesta anche al goloso più incallito, per cui per me era storia chiusa, il Castagnaccio non mi piace punto e basta!

Maaa non avevo ancora assaggiato quello della mamma del mio compagno, oddio una cosa totalmente diversa e BUONA! Già perchè in Piemonte non abbiamo la tradizione Garfagnina di fare la farina di castagne, è più facile trovarla nel Cuneese, ma qui un po' meno, per cui questo dolce nella mia famiglia non è mai entrato, anzi la Cuoca lo associava al Mont blanche e di conseguenza era persino odiato.

Beh io mi son dovuta ricredere, amo il castagnaccio, soprattutto la crosticina che si forma negli angoli, la trovo divina. In più la farina di castagne viene fatta da parenti di una collega del mio compagno in modo artigianale, per cui...

Finalmente ho trovato la ricetta, non perchè la mamma del mio compagno non me la volesse dare, ma molto più semplicemente non mi ricordo mai di chiederla, ed ora comincia la mia voglia di castagne, non so per me ottobre è il periodo di castagne in tutti i modi, cotte, crude, non importa, l'anno scorso ne ho mangiate pochissime ma quest'anno, voglio recuperare assolutamente!

Così mi sono messa su internet e ho digitato castagnaccio è uscito questo , oddio meraviglia, sopratutto perchè posso rispolverare il mio fantastico stampo in silicone per muffins, quindi tutta allegra apro il frigo e prendo la farina, apro i due sacchetti e, orca l'oca, nel sacchetto piccolo la farina è buona ma nel saccheto da due kg è da buttare, odio quando succede, buttare due kg di farina è uno spreco e una vergogna, ma non posso fare diversamente, ne salvo ben 170g...alla faccia...ce ne sarebbero voluti 300g.
Beh tanto è inutile piangere sulla farina buttata, valoriziamo quella che abbiamo, per cui incomincio a seguire la ricetta, scoprendo che nel mescolare la farina con il latte i pinoli non stanno a galla...si lo so può sembrare stupido, ma io immaginavo che rimanessero a galla, ora ho capito perchè i pinoli si mettono dopo. In ogni caso così ho dovuto usarne un po' anche per guarnire e se devo dire la verità non mi è spiaciuta la doppia porzione.Gli ingredienti per sei castagnacci mignon sono:

170 g di farina di castagne,
1 bicchiere di latte (indicativo, dipende dall'umidità della farina);
un cucchiaino di zucchero,
pinoli,
olio,
rosmarino;
1 presa di sale.

Aggiungere alla farina, il sale e lo zucchero, mescolare bene,aiutandosi con una frusta aggiungere il latte e mescolare fino ad ottenere una consistenza simile a quello dello yogurt.
Io ho poi aggiunto i pinoli e un po' di rosmarino, come ho scritto prima siate consapevoli che i pinoli non ritorneranno in superficie, aggiunggere un cucchiaio di olio.
Accendere il forno a 200° e riempire gli stampini con il composto, guarnire la superficie con un filo d'olio, dei pinoli e il rosmarino. Infornare e lasciar cuocere una 20 ina di minuti, le forme tenderanno a rompersi in superficie e a dorarsi a quel punto potete sfornare. Per la vs incolumità aspettate prima di sformarli...ovviamente con 170 g vengono sei porzioni piccine con un altezza di 1.5 cm, secondo il mio gusto erano perfetti (scusate ma ne sono proprio orgogliosa).

Note:

io ho usato il latte ma si può usare anche l'acqua, tiepida sarebbe meglio.

mercoledì 20 ottobre 2010

Tortino di patate.


Autunno = Patate, direi che il binomio non fa un grinza no?Poi queste son patate a km zero prese direttamente dallo spacciatore...no no produttore volevo dire ehehehe, si siamo leggermente dipendenti dalle patate!

Posso certamente asserire che non via sia preparazione con le patate che non mi piaccia, anzi nella preparazione di questo tortino sono capitata anche sulla ricetta delle patate duchessa ed, essendo felice dell'idea di poter usare la mia sac a poche, presto proporrò anche quella ricetta, anche perchè da quel che ho capito devono essere una leccornia!

Questo tortino mi ha salvato un po' la serata, già perchè in teoria doveva esserci un altro secondo ma...puff nell'atto di comporre il menù mi son dimenticata quello che volevo fare, oddio lo so sono strana, ma a me capita spesso, mi concentro sul primo o sugli antipasti e mi perdo sulla portata dopo, sono una cuochetta neofita, ormai chi arriva a casa ns lo sa, ogni cosa che mangerà è frutto di  un esperimento...a volte va bene altre no, ma alla fine è troppo forte la voglia di provare, sperimentare gusti e cose che non so fare.Ingredienti:
600g di patate lesse;
300g di prosciutto cotto;
50g di burro;
9 cucchiai di formaggio grattugiato;
una tazza di latte;
2 uova,
sale, pepe.

La preparazioneè moooolto semplice e veloce, il che la rende la mia ricetta ideale.
Lessare le patate e schiacciarle grossolanamente, accendere il forno a 200°C.
Rompere le uova e mischiarle con il formaggio, l'olio il latte il sale e il pepe. Prendere una tortiera piccola e fare uno strato di composto alle patate e uno strato con il prosciutto, immagino che se lo avessi avuto in un unica fetta e lo avessi tagliato in cubetti sarebbe venuto buonissimo lo stesso.
Quindi tornando a noi, uno strato di patete uno di prosciutto e ricopriamo con le patate, unire il burro sopra e una grattugiata di formaggio, infornare e aspettare una decina di minuti, ossia il tempo di doratura.
Aspettare almeno dieci minuti prima di mangiarlo.

martedì 19 ottobre 2010

L'unione fa la forza.

Ops questa non è una ricetta, ma da un po' di tempo non mi sento molto bene, psicologicamente intendo, forse questo non è lo spazio giusto per dire una cosa del genere ma...perchè non lo sarebbe? Mi fa sorridere il pensiero del mio blog, del mio spazio, più o meno privato ma orgogliosamente costruito da sola, con i consigli delle persone che mi amano, che mi aiutano a esser più serena.
Ieri al telefono ho letto al mio compagno un post che mi ha colpita , era l'ultimo post della mercante di spezie , non so se conoscete il suo blog, io ci sono capitata per caso un paio di volte, ieri mi ha riempita di tristezza e di dubbi su cosa voglio e cosa vuole essere il mio blog. Il mio blog è l'unione di esperienza culinaria e voglia di vivere, null'altro, mi sono resa conto che anche in questo ambiente ci sono "rivalità" ma mi sono anche resa conto che alcune persone che mi seguono lo fanno per il gusto di leggere le cose che ho da dire, mi sento di chiedere scusa a chi fin'ora ha letto e commentato quel che ho scritto, mi sentivo bloccata e facevo fatica a scrivere per cui ogni volta passavo la mia mezz'ora a fare un intro faticossima e sofferta.


Ho desiderato il blog quando Federica mi ha aperto questo mondo, poi abbiamo avuto una discussione e il ns primo blog è stato chiuso, riaprendone due diversi, un trauma per una come me, completamente ignorante per quanto riguarda la tecnologia e profondamente ancorata all'idea dell'Amicizia, se decido di credere in una persona e mi delude mi spiazza, ma...è ora, devo e voglio darmi una mossa, mi piace il mio spazio e adoro quelle persone meravigliose che mi seguono e che ci sono sempre con le loro parole dolci, siete delle ottime compagne, grazie di cuore.

Ho deciso che il mondo di bloggers è fatto di persone competitive e meschine ma...non me ne importa nulla, voglio avere a che fare con le persone meravigliose, come nella vita voglio scegliermi gli Amici, perchè gli Amici sono la tua seconda famiglia e hai la possibilità di sceglierteli. Ho deciso che il mio blog va avanti, perchè se la cucina mi libera la mente, il blog mi riempie il cuore.

Un abbraccio,
Lia

domenica 17 ottobre 2010

Cioccolato o torta??

Non so se a voi piace l'autunno a me si, mi fanno letteralmente impazzire i colori della montagna e della campagna;oggi eravamo in giro per l'alto Piemonte, per cui sulle montagne vedevamo gli abeti rossi, belli verdi, i larici, un po' più vicini al giallo, i castagni, abbastanza verdeggianti, i faggi, tra il giallo e il rosso, i boschi prendono delle colorazioni così intense...sono una meraviglia. In più si sente l'odore della legna che brucia nei camini e nelle stufe, e allora ti chiedi cosa mi farebbe stare a casa oggi?
Ecco a me avrebbe sicuramente convinto questa torta/cioccolato, è una golosità da apprezzare con un bicchiere di tea, la copertina, un bel libro e la persona che si ama accanto.

torta o cioccolato

Gli ingredienti sono per una tortiera di 20 cm e per più o meno 6 persone più o meno golose:


2 uova

400 g di cioccolato fondente;

180 g di farina;
25g di burro;

30 g di zucchero di canna;

20 g di zucchero bianco;

1 caffè;

1/2 bustina di lievito.
40g di cacao amaro in polvere;
0.5 l di latte.

Il compito più difficile è sciogliere il cioccolato senza bruciarlo/mangiarlo, io onde evitare tentazioni ci metto subito il burro...
Accendere il forno a 180°C e fare un caffè (io ho usato la moka da uno).
Unire la farina al lievito, il burro col cioccolato, le uova e il latte, consiglio vivamente di fare il tutto utilizzando una frusta in modo da non formare grumi, tanto per una volta non è necessario dividere i tuorli dagli albumi.
Inumidire la carta forno e strizzarla prima di adagiarla all'interno della tortiera. Aggiungere il composto nello stampo, a questo punto cospargere la superficie con lo zucchero di canna, una volta terminato, cospargere lo zucchero bianco semolato ed, in ultimo, solo 30g di cacao amaro. Ora aggiungere la tazzina di caffè sulla torta ed infornare.
La torta deve rimanere in forno per un'ora, proseguire la cottura per 15-20 minuti con un foglio di carta stagnola sopra.
A torta fredda sformarla e cospargerla coi 10 g di cacao rimasti.
Si conserva bene per un paio di giorni.

mercoledì 13 ottobre 2010

Se un po' di raffreddore hai un po' di vin brulè berrai!



Giuro non sono un'alcolizzata!!
In effetti si vedono scene ridicole durante le sagre o le feste di paese, il vin brulè non ha sempre gli effetti sperati, in questo caso è stato usato a scopo curativo, no davvero non scherzo, quando mi sento quasi la febbre me lo faccio la sera, mi fa fare una bella sudata et voilà mi passa tutto...questa volta non ha funzionato così bene, mi sa che era poco :o)
Ovviamente ci sono mille varianti per quanto riguarda le spezie e la quantità di zucchero.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Lia e Pina, nella sezione Piemonte!!



Per fare questa bomba di bontà bisogna partire da un buon vino, per una tazza io ho usato:
  •  ...una tazza di vino rosso...mi sembra banale scriverlo;
  • 1/2 cucchiaino di cannella;
  • 2 cucchiaini di zucchero;
  • 4 chiodi di garofano;
  • 1 grattata di noce moscata.
Mettere in un pentolino alto il vino, aggiungendo le spezie, accendere il fornello e aspettare che sia caldo per aggiungere lo zucchero, mischiare bene in modo da farlo sciogliere.
Quando bolle, dar fuoco con un accendino al vino (occhioooooo) e bruciare, fino a quando non smette da solo.
Con un colino versare nella tazza e bere caldo, piumone e, buona nanna!

domenica 10 ottobre 2010

Biscotti con grano saraceno, formaggio, olive e...basta no?


 Eccomi qui, nuovamente con dei biscotti, ma cosa ci devo fare se li amo tanto e se ho un surplus di farina di grano saraceno???ahahaahh

E si, devo esser sincera, ne ho troppa, o più facilmente ho difficoltà ad usarla, già perchè è una farina priva di glutine, quindi non lievita nemmeno con tante preghierine, per cui mi è rimasta lì in un angolo della dispensa.

Devo dire che la morte sua è in questi biscottini, non so come andrà a finire, nel senso che sono destinati all'aperitivo di una cena a cui siamo invitati, ma qualcosa mi dice che faranno la fine dei suoi predecessori...spariranno tra una chiacchiera e l'altra. Lo spero vivamente perchè mentre li portavo via erano ancora caldi e l'odore si è sparso ovunque, mi sembrava di essere un mega biscotto alla guida, chissà se mi fermavano a un posto di blocco (mi succede spesso) ahahha mi immagino le facce e le "nasate" nell'abitacolo.


Tolto questo vi do gli ingredienti per due infornate e mezzo, io ho usato degli stampini medi, di circa 3 cm di dimensione.


Ingredienti:

165 g di farina bianca;

100 g di farina di grano saraceno;

170 g di burro;

210 g di pecorino romano;

85 g di olive denocciolate;

pepe, sale (pochissimo).


Per mancanza di tempo ho sciolto il burro in un pentolino, lo so che non si fa ma...il tempo stringeva inesorabilmente.

Grattugiare il formaggio e aggiungerlo alle farine mischiando bene il tutto.

Sminuzzare le olive e aggiungendole al composto di farine, aggiungere per ultimo il burro e amalgamare velocemente.

Lasciar raffreddare in frigo per almeno mezz'ora.

Infornare a 180°C per 10/12 minuti sinchè non si saranno dorati i bordi dei biscotti.


Caldi sono ottimi!!!




Con questa ricetta partecipo alla mia raccolta sul grano saraceno!

giovedì 7 ottobre 2010

Zuppa trentina o quasi.


Io sono una persona ordinata, però a volte lo sono meno e per alcune cose non lo sono proprio…per me far la spesa è complicato, parto con la lista, la leggo e parto, allora devo prendere la farina, ok, fatto, devo prendere il pollo, ok fatto, devo prendere le uova…mi perdo e finisco per comprare il mango essicato! Ma a voi succede? Nei supermercati piccoli sembro un pazza, vado avanti e indietro per cercare una cosa sola, puntualmente arrivo a casa e mi manca qualcosa.
L’altro giorno è stato emblematico, avevo un paio di cose sul fuoco ma mancava un ingrediente, poco male ho pensato, mentre esco mi compro anche il latte (che caso l'avevo scordato), mi faccio tutto il mio giro, prendo la panna dimenticata, due confezioni e il latte, torno a casa e... i porri? Ma posso pensare di fare tre spese in un giorno?Noooo.
Questo per dire che in teoria avrei dovuto inserire anche i porri in questa zuppa trentina per esser definita tale.
La ricetta l’ho vista in televisione (cosa rara) ed era sviluppata da una chef, carina lei,tagliava tutto a fiammifero, infatti di per sè non è una gran difficoltà…se uno non dovesse tagliare tutto a mano, io ci ho messo venti minuti e sono una a cui piacciono i coltelli…paura eh? Devo dire che ne è valsa la pena è molto carina da vedere e molto buona da mangiare, soprattutto con questi primi freddi.

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Per la zuppa ci occorrerrano:                              per 4 persone
2 patate medie;
2 carote;
2 coste di sedano;
1 cipolla;
2 porri (averceli avuti);
200 g di speck o come nel mio caso di pancetta;
sale, pepe qb.

Dopo aver mondato le verdure affilate i coltelli!!!
Tagliare tutto a fiammifero, la chef diceva che l’ideale sarebbe avere almeno una verdura per tipo e un pezzo di speck nel cucchiaio…ecco magari più di un pezzo per cucchiaiata se no avete il braccino corto A bocca aperta.
Utilizzare una padella dal bordo alto, far rosolare la pancetta e, una volta tagliato tutto, unire le verdure e l’acqua fredda, ricoprire almeno di un cm e mezzo, salare e pepare.
Io l’ho cotta per un 40 minuti, riscaldata era anche meglio.

lunedì 4 ottobre 2010

Panna cotta al…gorgonzola!

Oddio se penso alla panna cotta il riferimento è sempre un dolce invece, voglio stupirvi con effetti speciali… ci son riuscita?
Io l’ho trovata molto particolare, semplice e insolita, la ricetta è francese, strano a dirsi non era previsto il roquefort, ma proprio il gorgonzola e la ricotta, io come al solito ho modificato un po’  le dosi, probabilmente sbagliando perchè il gusto è venuto molto intenso, sicuramente l’effetto è scenografico.
Devo dir la verità, non vedevo l’ora di usare questi stampini in silicone!!!
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Ingredienti:
25 cl di panna liquida;
100 g di ricotta;
250 g di gorgonzola;
4 fogli di gelatina;
sale e pepe qb.
Mettere in ammollo i fogli di gelatina in acqua fredda per dieci minuti.
In un pentolino scaldare la panna liquida, facendola sobbollire, aggiungere i fogli di gelatina, la ricotta e il gorgonzola, mescolare velocemente. Aggiungere il sale e il pepe.
Io ho usato degli stampi individuali, sei per la precisione, si può fare anche in uno stampo unico.
Far raffreddare e poi riposare in frigo per 6/8 ore.
Ovviamente si può fare con ogni tipo di formaggio a patto che uno dei due sia sempre ricotta e l’altro sia un formaggio gustoso.

sabato 2 ottobre 2010

Cheesecake al cioccolato.


Eccomi qui alle prese col cioccolato!!

Da brava golosa mancava proprio una ricettina di un cheesecake, il primo per la cronaca marziana, in effetti io stessa l'ho mangiato una sola volta al ristorante, era veramente buono e bellissimo, una crema di mascarpone ottima, se ci penso mi viene l'acquolina in bocca. Per cui mi sono cimentata, grazie anche e sopratutto a un libercolo di dolciumi al cucchiaio meraviglioso,comprato quest'estate in Corsica, in realtà non ho potuto seguire fedelmente la ricetta perchè non avevo gli stessi ingredienti, nonostante la Francia sia a pochi km da casa non abbiamo proprio gli stessi formaggi, però ho mantenuto le proporzioni .
Tolto i formaggi diversi mi si poneva il problema dei biscotti, già perchè io i biscotti li faccio e non li compro mai, quindi non li avevo...benedetti  i cantucci del Mattei comprati qui dai ns Amici pratesi (faccio notare che è stata la prima via che ho imparato a Prato, portatemi in quasiasi punto di Prato e io arrivo dal Mattei!!!), meno male che qualche tempo fa terminai il marsala se no quei cantucci non sarebbero sopravvissuti.La tortiera che ho usato è da 22, è in silicone, perchè io lo stampo a cerniera non saprei proprio dove mettermelo, potrei chiedere al vicino, magari ha uno spazietto in cucina!

Comunque ho capito che basta un po' di carta da forno bagnata e l'effetto è il medesimo, bisogna solo aspettare che il dolce si raffreddi per evitare di romperlo.La ricetta l'ho adattata per la dimensione della tortiera ed è per 4 persone e gli ingredienti sono:
- per la base:
30 g di burro;
20 g di zucchero (dipende da quanto sono zuccherati i biscotti);
100 g di biscotti secchi, nel mio caso cantuccini.- per la farcia:
70 g di cioccolato fondente;
25g di burro;
2 uova medie;
60 g di zucchero di canna;
200 g di mascarpone;
50 g di ricotta.

Sciogliere 30 g di burro in un pentolino, mentre si triturano in un mixer i cantuccini.
Quindi bagnare la carta da forno e adagiarla, ben strizzata, nella tortiera. Versare dentro il mixer il burro fuso e lo zucchero, amalgamando il fretta. Adagiare e comprimere con un cucchiaio il trito in modo che risulti bello aderente alla carta. Mettere in frigo a solidificare.
Accendere il forno a 160 C° io l'ho messo sulla funzione statico.
Sciogliere il burro insieme al cioccolato nella stessa terrina di prima.
Sbattere le uova intere con lo zucchero (la ricetta non specificava di dividere i tuorli dagli albumi) e aggiungere il mascarpone e la ricotta. Quando il composto di cioccolato e burro si sarà raffreddato aggiungerlo al primo mescolando bene con una frusta.
Comporre la torta e infornare per un'ora.

Noi siamo due golosi e ce la siamo mangiata a temperatura ambiente E' UN ERRORE! Già strano ma vero questa torta era più buona fredda il giorno dopo, il suo ultimo giorno per la cronaca.



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