martedì 5 aprile 2011

1814

Vi chiederete a cosa si riferisce quel numero, ebbene è l’altezza del Monte Gennaio, appennino Pistoiese, già, finalmente Nico ha avuto la soddisfazione di salirci, un monticello che lo guardi e pensi, eh vabbeh che vuoi che sia è anche vicino, in due ore di cammino ci sei…questo è vero se segui la giusta via, ossia il sentiero n “00”, ma se tu hai come compagni di viaggio i Manus, scordatelo, seguirai il sentiero n 5 che ti porterà a scavallare, salire, scendere, andare a destra e poi a sinistra, infine salire, insomma stare in giro per tutta la giornata, dalle nove alle sei e quarantacinque in cammino con una bellissima sorpresa:



Il G-U-A-D-O!!! Fantastico, dopo aver preso quota, e l’abbiamo persa integralmente per andare nella valle di Orsigna , c’era questo torrente (l'Orsigna)con acqua non fredda…se si fermava ghiacciava, è stato meraviglioso, i miei piedini erano felicissimi!

Orsigna è un paese completamente immerso nel silenzio, attraversato dal torrente omonimo.

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Il sentiero non è semplicissimo da trovare ma è veramente un bel giro.

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Qui hanno appena aperto un sentiero dedicato a Tiziano Terzani, essendo lui originario di questi luoghi.

Tiziano Terzani.. da: “La fine è il mio inizio”

"Lo capisci, no? Allora io avevo qui [a Orsigna] la mia seconda patria che ha rappresentato, me ne rendo conto ora, la magia nella mia vita.
Perché questo posto è misterioso, è una valle chiusa che non va da nessuna parte, con una storia di grande povertà. La gente viveva in case fatte di pietra, con finestre piccolissime perché non entrasse il freddo, molte erano addirittura senza camino.
Quello che ci ha venduto la terra era un uomo straordinario che stava con la moglie, di cui dicevano era una strega, in una stanza dalle pareti nero fumo.
Così viveva la gente. Viveva di castagne, di funghi e del granturco che coltivavano, però erano tutti poeti.
Prima di tutto perché erano pastori, gente che con un filo d'erba in bocca stava in cima a una montagna a guardare il gregge e pensare alla vita,
a Dio, alla natura. La domenica in paese cantavano il contrasto in ottava rima, che io adoravo. Uno difendeva la donna bionda, l'altro la donna bruna.
'Se tu vuoi amar la donna bionda, per tutta la vita le farai la ronda', e l'altro gli rispondeva 'Ma la donna dai capelli mori, quando le pare la ti butta fori'. Ore e ore in piazza a cantare e bere vino.
Sono i ricordi della mia infanzia. Sono cresciuto così e mi rendo conto ora del grande valore che ha avuto per me questa sponda.
Pensa che tutti i posti dell'Orsigna hanno una storia, ogni anfratto, ogni valle, ogni forra, ogni torrente ha una sua storia magica.
Ci si 'sentiva' dappertutto in questa valle. Qui c'erano le streghe, qui c'erano gli orchi, qui c'era un'umanità che non viveva di televisione ma di fantasia,
che passava le serate a veglia raccontando storie che venivano chissà da dove, dai nonni, dai bisnonni...
Era una notte di tregenda. Veniva giù la neve e il vento soffiava per i boschi
Nel vecchio casolare del Castello le donne filavano accanto al fuoco. 'A voi fa paura tutto', disse la più giovane, 'ma io non ci credo alle streghe!'.
E per farglielo vedere uscì da sola nella notte. Portava quello che si chiama 'il grembiale' in cui teneva il gomitolo della lana e il fuso.
Camminò per un po' ed entrò in un bosco buio quando a un tratto si sentì tirare. Cercava di fare un passo, ma non riusciva ad andare avanti. La mattina dopo la trovarono stecchita.
Il fuso le era caduto, si era piantato nella neve e sentendosi tirare da dietro lei aveva pensato che fosse la mano della strega ed era morta di freddo e di paura. Da allora quel posto si chiama la Tomba
C'è un posto che si chiama lo Scaraventa perché una sera uno degli ubriaconi tornava dal paese bestemmiando.
Caracollava per i sentieri e fu preso e scaravento giù da una roccia.
Io ero affascinato dalle storie che raccontavano e che davano vita alla valle.
Tutto qui era animato e chi cresce in un mondo così cresce in un mondo più ricco di quello in cui ci sono solo 'le cose'.
E' quello che voglio dire quando dico la verità è dietro ai fatti.
Sì, c'è un bosco che si chiama La Tomba, c'è una donna...
Ma se tu cominci a ragionare, o a non ragionare, cominci a percepire questo bosco come una cosa che vive, con una sua storia, e tutto diventa più bello...
I fatti, questi maledetti fatti che sembrano spiegare tutto e non sono niente, nascondono tutto. Il bello è quello che c'è dietro, no?...
Se dal nostro prato guardi questa valle meravigliosa e intatta,
capisci che è stata una sponda che mi ha aiutato ad avere quello che io ho sempre cercato: un altro punto di vista.
Per me l'Orsigna è questo. E mi piace scomparire qui, perché c'è un'anima che io sento, perché l'ho vissuta. Questa è la mia Himalaya.
Qui, in questo posto dove sono arrivato da bambino, ho sentito la magia della vita in generale e la magia della natura.
Con la modernità, la magia retrocede, ma rimane in qualche modo negli alberi, nelle foreste, nei tramonti quando il sole cala dietro alla Pedata del Diavolo.
Mi piacerebbe vedere che i miei nipoti vivono in un mondo di cui si sorprendono, in cui c'è dovunque qualcosa di meraviglioso da osservare.
Ho visto ieri sera la prima lucciola e sono stato lì, a guardarla.
Nel buio della notte la vedevo fare ti-ti-ti... Una gioia ti piglia!"


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Il nostro giro è stato molto lungo ma io non vedevo l’ora di fotografare un po’ di crochi (Crocus vernus L.) non ho potuto fare a meno di fotografare, fotografare e fotografare ancora, in pratica ho fatto un book.

Monte Gennaio

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Al prossimo giro!!!

4 commenti:

elenuccia ha detto...

Che belle foto!!!!!!! quanto ti invidio il giretto primaverile ;)

ornella ha detto...

Che bella camminata avete fatto! E' stato un piacere leggere quelli che sono un po' anche i miei ricordi delle vallate dove sono nata; storie fantastiche di "anguane", spiritelli e tanti altri simpatici racconti...Che bei tempi... Anche se io non me la sentirei di vivere più in quei posti chiusi, anche perché non hanno mantenuto nulla della loro antica bellezza, non importa perché quello che conta è che ogni attimo della mia infanzia è scolpito in modo indelebile nella memoria e lo custodisco caramente! Una cosa t'invidio...i piedini felici! Bacioni

Lia ha detto...

@Elenuccia...alla faccia del giretto, faticoso a meraviglioso!
@Ornella, quei piccoli paesi montani sprigionano tranquillità ed equilibrio, non posso che rimanerne affascinata.
Vi posso assicurare che i miei piedonzoli erano davvero felici, sorridevano, ma solo quando sono usciti dall'acqua! :o)

Nicola ha detto...

E' stato un bellissimo giro e soprattutto coadiuvati da un'ottima compagnia che ci hanno fatto scoprire un angolo nascosto dell'appennino pistoiese!

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