martedì 30 aprile 2013

Risotto integrale agli asparagi.

Sottotitolo :

ode al cuoco provetto.

E non sono io...su su due più due, se non sono io sarà Nico no? Eccolo lì, titubante e preoccupato per il suo piatto perfetto. Quando dico perfetto non scherzo, non amplifico il suo lavoro perchè sono innamorata del cuoco, apprezzo il buon cibo e basta.

La storia comincia qualche anno fa quando trovai al ritorno da lavoro un risotto perfetto, cotto al punto giusto, salato perfettamente e gustoso, Il Signor Risotto agli Asparagi. Identico a quello che fa mia mamma, solo senza burro, perchè si sa, in Toscana il burro è malvisto.

Il cuoco provetto però non ama cucinare, o meglio non osa cucinare, lo vedi concentrato che gira il risotto, probabilmente dicendogli paroline dolci nella sua mente per farlo venire buono, da qualche settimana me lo ritrovo gomito a gomito in cucina, per me è un modo di godermi la sua presenza e anche per passargli un po' della mia voglia di cucinare.

Questo risotto l'ha fatto lui, interamente, ho visto della disperazione verso il cinquantesimo minuti di rimestamento del riso, ma si sa l'integrale è veramente barboso e lungo da cucinare, ma anche questa volta il riso era stupendo.

Vi lascio la sua ricetta.







Ingredienti:

5 pugni di riso integrale;

250 g di asparagi;

1 o 2 scalogni a seconda delle dimensioni;

1/2 bicchiere di vino bianco secco;

olio e.v.o. .

Lavare e mondare gli asparagi, tagliare le parti dure e le punte che verranno scottate subito e messe da parte, il resto lo lascerete bollire, in acqua salata, fino a quando gli asparagi non saranno morbidi.

Lavare e sciacquare il riso integrale.

Tagliare finemente lo scalogno e farlo rosolare (rossolare secondo Nico ) con un paio di cucchiai d'olio, aggiungere il riso e tostarlo per un paio di minuti, al termine del quale versare il vino bianco continuando a tostare il riso.

A questo punto aggiungere l'acqua di cottura degli asparagi (se non basta aggiungete acqua calda al brodo, che cmq dovrete lasciare sul fornello in modo che mantenga il calore) lentamente al riso, un mestolo per volta per far assorbire bene l'acqua, mescolare con un cucchiaio di legno, continuate così fino a cottura del riso, aggiungendo mano a mano il brodo, aggiungete anche gli asparagi cotti tagliati a tocchetti, così da insaporire ulteriormente il riso.

Lasciar riposare in pentola qualche istante e impiattare aggiungendo le punte degli asparagi per decorare.

Più o meno ci vorranno 45/55 minuti a secondo della qualità del riso integrale, con un riso carnaroli basteranno 20/25 minuti.

domenica 28 aprile 2013

Una sera alla Maggiorana.

Il pregio di essere una food blogger è poter conoscere delle realtà vivendole in prima persona, questo è infatti quello che è accaduto qualche settimana fa.

Sono stata invitata insieme ad altre blogger a questa serata nella scuola di cucina di Rivoli, partiamo dal presupposto che io non sapevo nemmeno che esistesse e ciò non è un punto a mio  favore, in ogni caso, la curiosità mi porta sempre a volerne sapere di più.

L'ambiente è qualcosa che non ti aspetti, tolto il posto straordinariamente bello e curato è armonioso, armoniose sono le donne che fanno vivere questa scuola, una scuola che ha radici salde  nella storia chissà se questa immagine vi fa venire in mente qualcosa:


anni60_1


Io non ho conosciuto nè il carosello nè i biscotti Maggiora perchè non c'erano più quando io ero piccola, ma è piacevole notare la coesione di una famiglia storica , l'amore della cucina tramandata da madre in figlia a nipote.


Maggiora1


Certo è curioso sapere che i biscotti nel non lontanissimo '29 erano considerati un bene costoso e prezioso conservato nelle scatole di latta,a pensarci ora che ce li facciamo a casa ogni volta che ci fa piacere farlo.


E' curioso vedere il genio di un uomo che è riuscito a creare una vera e propria fabbrica cominciando da due garzoni, è stato interessante vedere i bozzetti disegnati a mano da lui e tutto il percorso evolutivo della produzione dei biscotti, l'amore per la causa e l'ingegno per renderla sempre più grande.


Questo per dirvi che l'estro e la passione si son tramandati in questa famiglia, dalla nonna Elena, alla figlia Erika a Camilla (figlia di Erika).


E ora un reportage della scuola di cucina La Maggiorana , spero vi lasci a bocca aperta come ha lasciato me :


Maggiora2


Maggiora3


E ora un po' di creazioni:

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Spero che le mie foto vi abbiano fatto capire la bravura e l'estro delle donne di questa cucina.

A presto.

venerdì 12 aprile 2013

Pan brioches al cioccolato.

L'idea era quella di fare un lievitato senza burro (che non posso mangiare) e senza zucchero...voi profani pensavate fosse impossibile eh? Invece no è possibile, eccome se è possibile e il risultato è questo.






Domenica mattina ore 7, non ho più sonno, l'omo se la dorme di gusto, che faccio? Leggo? Leggo un po' ma poi o proprio bisogno di alzarmi, mi chiedo perchè io debba alzarmi alle 7,30 di domenica quando durante la settimana alle 6,20 mi tiro giù dal letto con il caterpiller, gli occhi gonfi e mezzi chiusi. Mah misteri della vecchiaia.

In ogni caso mi alzo e decido che devo fare le crepes (altro mistero) nel mentre decido che devo fare il pan brioches ovviamente non seguendo nessuna ricetta se no che gusto ci sarebbe? La mia fortuna è Stella, la mia impastatrice, almeno non faccio fatica e mentre il composto incorda io posso farmi il tea, berlo, leggere un po'...come ho fatto ad aspettare tanto a comprarla mi chiedo.

Tolta questa divagazione vi lascio la ricetta, semplice semplice:

500g di farina "0";

30 g di olio di riso (oppure un olio non troppo aromatico);

200 g di acqua tiepida ;

80 g di latte di soia (oppure vaccino) ;

50 g di miele di acacia;

12 g di lievito di birra;

una quantità non pesata di cioccolato spezzettato(come dire fate voi, per me più ce n'è meglio è).

Stop, niente uova, niente burro e niente zucchero.

Unire la farina, con il lievito e gli ingredienti liquidi , lasciar lavorare l'impastatrice, l'impasto resterà molto morbido, direi appiccicoso, lasciatelo riposare nella ciotola per un'ora o comunque fino a che  non ha raddoppiato il volume.

A questo punto dividete il composto in palline, io ne ho fatte 8, più o meno della stessa dimensione. Con delicatezza sgonfiate la pasta e aggiungere qualche cucchiaio di cioccolato, arrotolate e unite le due estremità al fondo in modo da formare una palla, adagiate sulla tortiera oliata e infarinata e continuate fino a che non avrete messo tutte le palline al loro posto.



Infornate a forno spento per un ora e mezza fino a che le palline non avranno quasi triplicato la dimensione.

Con cura e senza premere spennellate la superficie con un po' di latte e infornate a 200 °C per 30 minuti, dopo 15 minuti coprite con un po' di alluminio.



Sformare e lasciar raffreddare sulla gratella, quando sformerete vi renderete conto che il pan brioches è morbido, come se non fosse cotto, in realtà è la sua consistenza.

Giusto per togliervi la curiosità...si ho fatto lo stesso pan brioches due volte nello stesso giorno è per quello che ci sono tre forme, una di plum cake più terrina e una del ciambellone. Voglio farvi ridere, essendo abituata a usare contenitori in silicone per cuocere i lievitati non ho assolutamente pensato di oliare la terrina (che però ho scaldato con acqua calda prima di adagiarci la pasta se no gli avrebbe bloccato la seconda lievitazione) per cui quando l'ho sfornata ho cominciato a pensare dove potevo trovare un martello pneumatico per scollare il pan brioches dalla terrina...con tanta pazienza ce l'ho fatta. In ogni caso la situazione non si è ripetuta per il ciambellone visto che mi sono ricordata di oliare e infarinare la teglia.



Note:

  • come al solito io ho messo pochi zuccheri, per cui se volete raddoppiare le dosi avrete un dolce, così risulta proprio un pane, morbido ma un pane;

  • rispettate i tempi di lievitazione , mezz'ora in più o in meno fanno una bella differenza;

  • se dimezzate le dosi di tutto riuscirete a farlo stare dentro a uno stampo da plum cake;

  • se siete proprio tanto golosi mettete il cioccolato nell'impasto,

  • essendo privo di burro tende ad essere asciutto è ottimo da inzuppare, caldo è strepitoso.

  • dura tre/quattro giorni poi secca.

venerdì 5 aprile 2013

Come riciclare il cioccolato delle uova.

Come mi ha scritto un'amica in un commento sul mio blog, ci sono diverse ricette cioccolatose che potrebbero risolvere il "gran problema" del cioccolato in eccesso delle uova...non mi guardate, non ne ho ricevuta nemmeno una grazie alla mia dieta, anche se mi son mangiata quello di mio cugino, ma questo è un particolare.

Veniamo a noi, vi elenco un paio di mie ricette che vi aiuteranno in questo tedioso momento dell'anno:

Basta non vi metto altro, anche se sul mio blog troverete anche altri biscotti cioccolatosi, ma questo non mi sembra il periodo di biscotti, o almeno io non ho voglia di farli.

Spero di avervi dato qualche idea .

A presto.

mercoledì 3 aprile 2013

Insalata di cicoria selvatica e uova.

Questa è una non ricetta, a casa mia la primavera si sente anche attraverso questa insalata, certo bisogna aver pazienza per raccogliere e pulirla ma ne val la pena.

Quando poi la suddetta ti arriva imbustata già lavata è una manna dal cielo.

Nico non l'aveva mai assaggiata e sono stata felice nel preparargli quella che considero un'insalata deliziosa.


Cosa ci occorre per due persone:

2 uova sode;

cicoria in abbondanza;

sale, olio e acidulato di umeboschi o limone;

semi di girasole (aggiunta mia).

Tritare abbastanza finemente la cicoria, aggiungere le uova sode tagliate a pezzettini e i semi di girasole, unire la citronette di olio limone o olio e acidulato.

La cicoria va raccolta a inizio primavera per evitare che diventi amara, prima che cominci a fare i fiori, fa molto bene al fegato.




Ovviamente questa ricetta la inserisco nella mia raccolta:



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