lunedì 14 ottobre 2013

Kamut, un cereale che ho deciso di non mangiare.

Ecco, credo siano due anni che DEVO scrivere questo post, mi sento di doverlo fare, quando indissi il contest sul grano saraceno e sul farro subito dopo valutai anche il Kamut...ma niente, dopo ricerche sia agronomiche sia storiche non potevo pensare di pubblicizzare questo prodotto, vi chiederete il perchè, ve lo spiego come l'ho spiegato a tutti quelli che mi hanno chiesto perchè non mangio il Kamut.

Traete le vostre considerazioni e confutate quel che scrivo anche su altri siti, perchè l'informazione è fondamentale, sopratutto è così semplice reperire notizie che potrete anche voi porvi delle domande e trovare delle risposte.

Cos'è il Kamut?

Agronomicamente il Kamut è un grano, esattamente il Triticum turgidum ssp. turanicum, è un grano originario senza ibridazioni, per ultreriori notizie cliccate qui.

Perchè ho deciso di non mangiarlo?

Per un motivo molto semplice, in Italia coltiviamo in modo bio (*) molti tipi di grano, la mia scelta alimentare cerca di tener conto della stagionalità del prodotto per cui mi chiedo se ci sia davvero bisogno che io compri il Kamut che viene ESCLUSIVAMENTE  prodotto nel Montana (USA) da coltivatori sì certificati e controllati che seguono delle tecniche colturali approvate dal consorzio dal quale comprano il semi, ma pur sempre al di là dell'oceano. Quindi questo è il primo motivo, poi c'è il secondo : costa parecchio, ma perchè io devo pagare un grano bio così tanto?

Io mi son fatta questa domanda e ho trovato la risposta leggendo qua e là.

In primis costa tanto perchè fa il giro del globo per arrivare qui, in seconda battuta costa tanto perchè ha degli standard qualitativi notevoli (contiamo però che l'inquinamento americano è infinitesamente più alto del nostro, apro una parentesi veloce, gli americani mangiano molta più carne degli italiani, si sa che l'allevamento intensivo inquina,le deiezioni, la catena della macellazione etc etc, quindi mediamente il terreno americano è molto più inquinato di quello italiano, chiusa parentesi) e poi perchè un marchio registrato, questo vuol dire che se pinco pallo decide di seminarsi a casa lo stesso grano non può venderlo con l'indicazione Kamut...cominciate a capire? Si , io la trovo esattamente ed esclusivamente una trovata commerciale, per cui evito di comprare qualsiasi alimento in cui leggo la scritta Kamut. Oltretutto viene spesso consigliato anche a chi soffre di celiachia, ma è grano e come tale è glutinoso, esattamente quanto il grano duro nostrano. Il kamut è meglio tollerato da chi ha piccole intolleranze al grano...mi sfugge una cosa, ma se a me fa male mangiare la mela non è che mi cambia poi tanto mangiare una golden da una delicius, è un po' come darsi una martellata meno forte ma darsela comunque.

Io al Kamut preferisco, l'avena (con potere alcalinizzante), il farro (magari coltivato in Lucchesia) , il grano saraceno, la segale, il riso integrale.

Ho messo un (*) si riferisce al fatto che io non credo che nulla di quello che sia prodotto sia bio. Biologico vuol dire che non si usano gli stessi pesticidi, gli stessi concimi dell'agricoltura normale, ma comunque siamo sulla terra inquinata, falde aria e terra non possono ritenersi non inquinati, il pesticida che do a 5 km dal mio campo bio non è che si ferma al campo del vicino, no arriva anche al mio, con le piogge, con l'acqua di falda e con il vento, insomma il bio molte volte è proprio una trovata commerciale, vero è che gli standard di coltivazione a volte sono più elevati, ma devo dire che ci credo proprio poco. Quello che possiamo fare è un consumo consapevole ma certo inquinato, il consumo di prodotti nostrani, delle nostre latitudini e stagionali, favorendo il mercato locale.

Molte volte mi trovo in biobottega ma essenzialmente perchè quello che mangio non lo trovo altrove non per dire "mangio bio", il mangio bio è quello che mi coltivo ma purtroppo non è abbastanza e non ricopre tutta la mia alimentazione. Certo qualcuno potrebbe dirmi che io mangio alghe e alimenti non propriamente locali, vero verissimo, ma ho smesso di mangiar banane, mango, papaya, ananas...ogni cosa ha il suo giusto equilibrio credo.

 

8 commenti:

Irma ha detto...

Sottoscrivo al 100%! Anche io per mia scelta NON compro il kamut e gli alimenti che lo contengono!
:)
Irma

Lia ha detto...

Su di te non avevo alcun dubbio essendo una panificatrice!

Benedetta ha detto...

sei tremenda :* a parte l'argomento super giustissimo sai che riesco a immaginarti perfettamente che vai a comprare il farro e gli chiedi se è stato coltivato in lucchesia? :D

ps: ma esiste davvero? :D

Lia ha detto...

Uff ecco, fammi sembrare una rompiscatole adesso!!! ahhahahaah eccerto che esiste!!!!

lastufaeconomica ha detto...

ma quante cose non sapevo, hai perfettamente ragione, tutto è più una questione commerciale e di immagine. Bisogna stare sempre più attenti, grazie abbraccio

Lia ha detto...

Leggere, leggere, leggere è l'unico modo per scegliere consapevolmente quello che si mangia.

Patapata ha detto...

è stata una lettura super interessante, davvero!! Sono d'accordissimo con te: anche io da qualche tempo ho eliminato alimenti coltivati troppo lontano, o comunque che non appartengono alla nostra fascia climatica (vedi mango, ananas, papaya etc.). Per le alghe, anche io le consumo, così come il riso thai e la quinoa, ma c'è da dire che molti prodotti della terra potrebbero benissimo crescere anche qui da noi, ma semplicemente in Italia non vengono coltivati: una scelta dettata da motivazioni "etniche" e non ambientali. Insomma, come dici tu, l'importante è essere CONSAPEVOLI! è così facile informarsi: CONSAPEVOLIZZIAMOCI :)

Lia ha detto...

una persona in più che si informa è una persona in più che sceglie consapevolmente cosa mangiare.

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