mercoledì 25 novembre 2015

Cinammon rolls o Kanelbulle.

Chi non li conosce? Chiiii??? Io, ecchime, avevo provato a farli nel periodo no burro, no latte, no zucchero, no non ve lo dico..buoni eh ma era pane nè più nè meno e, diciamolo, non erano una meraviglia, non erano così buoni come quelli di adesso!
Sono sparita per quasi venti giorni,il rientro non è stato semplice, tensioni un po' qui e un po' là, un periodo per niente leggero, la mia adorata nonna materna è mancata e mio padre sta seguendo l'iter per curare un tumore maligno, tutto va come dovrà andare ma non è sempre facile accettare questa realtà, ma non ho scelta, lo farò, certo è che ho qualche pensiero, per cui mi rifugio in cucina o comunque in qualche attività creativa, è proprio una sorta di meditazione, la mente si svuota e le mani lavorano , lo trovo liberatorio.
Ieri sera era stata richiesta la pizza, giustamente, visto che son stata assente la mia pizza mancava a casa, per cui ho fatto partire Stella, ma volevo comunque creare anche un dolce lievitato, non so come dire, questi dolci morbidi che richiedon tempo per aumentare la loro bontà mi piacciono un sacco, ovviamente ne mangio poco perchè io e lo zucchero non dovremmo nemmeno guardarci ma ogni tanto ci sta.
Avevo una ricetta di Paola che or ora sul sul blog non trovo, l'avevo stampata da qualche anno ed era nel raccoglitore "ricette che prima o poi..." ecco il momento è arrivato forte e chiaro ieri.


Una vera food blogger non avrebbe mai pubblicato la foto del primo esperimento, con i rotolini di pasta non ben definiti ma si parla di me qui, di quella che di notte si svegliava per far le pieghe e che al mattino dopo notava di aver messo male il pancarrè nello stampo con ben a vista la piega...chi mi conosce non si stupisce.
E' un dolce povero del nord Europa, per cui gli ingredienti sono molto semplici, farina, latte, burro, zucchero e spezie. A onor del vero ci vorrebbe anche la glassa, ma io non ho mai comprato il philadelpia e non mi andava nemmeno di fare una copertura di zucchero caramellato, per cui li ho fatti semplici semplici.
La ricetta prevede una doppia lievitazione con l'aggiunta di ingredienti alla fine della prima lievitazione.

Primo step.

Ingredienti per 10 rolls :
400 g di farina di tipo 1;
8 g di lievito di birra secco;
100 g di latte;
50 g di acqua;
50 g di burro morbido;
1 uovo;
2 pizzichi di sale;
40 g di zucchero di canna;
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia.

Stemperare il latte e l'acqua, aggiungere il lievito di birra. Aggiungere alla farina il primo composto e aggiungere via via tutti gli ingredienti, lasciar lavorare l'impastatrice per qualche minuti fino a che l'impasto non avrà la consistenza morbida e non appiccicosa.
Lasciar lievitare per un'ora.

Secondo step.

Ingredienti:
60 g di burro a pomata;
2 cucchiaini di zucchero di canna;
1 cucchiaino colmo di cannella.

Finita la prima lievitazione, stendere col mattarello la pasta in modo da formare un rettangolo.
In un tegame, ammorbidire il burro e lavorarlo per avere una consistenza morbida ma non liquida, aggiungere zucchero e cannella al suo interno e mescolare bene, versare il tutto nel rettangolo di pasta spalmando fino a un centimetro dal bordo. Arrotolare il rettangolo di pasta partendo dal lato lungo in modo da avere meno "giri possibili" tagliare il rotolo ogni due cm circa, dovrebbero uscire circa 9 pezzi.
Prendete una teglia piccola, diametro 22 per intenderci, imburrate la teglia  e sistemare i vari rotolini tenendo conto che raddoppieranno di dimensione, quindi lasciando spazio tra uno e l'altro.
Lasciar riposare fino al raddoppio, la ricetta indicava un'ora, ma io ho cotto la pizza per cui hanno aspettato due ore.
Spennellate con del latte e infornate a 200 °C per 15 minuti con forno statico, Non lasciateli di più perchè sennò tendono a seccarsi.


Essendo dolci con una base di burro a contatto con l'aria tendono a seccarsi, copriteli con la pellicola e, eventualmente, congelate.

venerdì 6 novembre 2015

Sformato di zucca.

Parliamone, da ieri abbiamo finalmente la banda larga anche noi...ragazzi anche in questo angolo sperduto è arrivata la banda!!! Incredibile ma vero, se vi dicessi che da luglio lavorano all'ampliamento della rete del metano? Cioè in questo paesino sperduto ci stiamo avvicinando con lunghe falcate al 2015, nuovo millennio per noi, sta a vedere che cambiamo casa subito dopo l'allaccio , ci sarebbe da ridere.
Siamo in autunno, mamma mia quanto è lungo qui l'autunno, incredibile, ci sono ancora gli aceri vestiti di foglie rosse, il toulipier sta cedendo le sue foglie al vento e ,quella che vedete in foto, è l'ultimo raccolto della nostra insalata, la cosa che mi affascina è vedere in quanti pochi km, 400 circa, sia facile trovare cultivar completamente diverse, questa insalatina a foglia di quercia rossa su non l'avevo mai vista.
Tolto questo ho finalmente trovato la mia ricetta per lo sformato di zucca, per cui la condivido subito visto che siamo nel giusto periodo, Ezio me li faceva spesso quando andavo a cena da lui, qui ho dovuto ingegnarmi da sola.
Lui usa sempre gli stampini di alluminio, io gli stampini in silicone, si lo so son malata, ma li trovo versatili e non creo troppo rifiuto, in più non devo imburrare o oliare nulla, il che mi evita un lavoro.




Ingredienti per 10 stampini :
1 cipolla rossa,
1 cucchiaio di olio evo,
600 g di zucca,
2 uova,
3 cucchiai di pangrattato,
30 g di parmigiano grattugiato,
10 cubetti di formaggio pecorino poco stagionato,
sale qb e timo secco.

Rosolare la cipolla con un cucchiao d'olio, salarla e aggiungere la zucca a tocchetti, lasciar cuocere a fuoco medio con il coperchio. Con un cucchiaio provare a vedere la consistenza della zucca, quando si farà cedevole , metterla nel boccale del mixer e frullatela. Se la consistenza è troppo acquosa ripassatala in padella per farla rapprendere, io ho ottenuto la consistenza della passata di pomodoro per intenderci.
Lasciarla intiepidire un po' e aggiungere le uova, il timo , il parmigiano, il pangrattato e ancora un po' di sale, amalgamare bene il tutto, rimane abbastanza umido.
Accendere il forno a 180°C in modalità ventilato.
Riempire per 1/3 il pirottino , aggiungere in ognuno un cubetto di 1cm di lato di pecorino morbido e riempire il pirottino, non fino all'orlo.
Infornare a forno caldo per 40 minuti. Danno il meglio di loro caldi.



sabato 10 ottobre 2015

Trecce di pane all'uvetta.

Partiamo dal presupposto che mi piace al mattino far colazione, per cui cerco sempre qualcosa di diverso per farla, Nico ha sopportazione verso i miei esperimenti e questo fa sì che le colazioni diventino ogni volta un po' diverse dal solito.
Ad esempio : queste trecce dovevano essere dei panini.
Vabbeh è un dettaglio che si siano intrecciate.
Queste trecce dovevano essere dei panini dolci al latte.
Vabbhe è un dettaglio che non avessi il latte...e le uova...e lo zucchero.
Per cui per farla molto breve queste sono trecce di pane, però, sono trecce dolci perchè ho aggiunto mandorle e malto. 
Presto proverò la versione salata o la versione con la marmellata, insomma continuerò a sperimentare.


Ingredienti per 15 pezzi circa:
450g di farina di tipo 1;
1 cucchiaino di sale;
8 g di lievito di birra secco;
45 g di malto d'orzo;
250 g d'acqua ;
50 g di uvetta;
80 g di mandorle tritate grossolanamente;
farina di semola per il piano di lavoro.

Nella planetaria unire la farina , il lievito il malto d'orzo e pian piano anche l'acqua a temperatura ambiente, aggiungere il sale e per ultimi uvetta e mandorle, lasciar lavorare l'impastatrice fino ad ottenere un impasto appiccicoso. Lasciar lievitare fino al raddoppio , indicativamente due ore.
 Al termine della prima lievitazione, sgonfiare l'impasto delicatamente su un piano cosparso di farina di semola, dividere il panetto in circa 15 pezzi di dimensioni simili e arrotolarli come grissini per poi rigirare su se stessi i due capi a formare una treccia. 
Lasciar riposare ancora un'ora  nel forno spento.
Al termine del quale accendere il forno a 180°C e cuocere le trecce per 20-30 min, fino a doratura, utilizzando il forno con funzione statico.
Come al solito una parte finisce dritta in congelatore, bisogna solo ricordarsi di tirarli fuori la sera per la mattina dopo.


N.b. direi che per l'uvetta si può aumentare la dose a 80 g...ma l'avevo finita.

martedì 6 ottobre 2015

Cous cous di verdure in tajine.

La settimana scorsa son stata poco bene, ho cominciato col mal di denti qualche settimana fa, poi son passata al mal d'orecchio, mal di gola, raffreddore colossale e credo due linee di febbre...quello che mi ha steso. Proprio nella settimana in cui Nico era in trasferta, il tempismo. 
Comunque i miei super germi non si sono smentiti, appena è arrivato gli ho attaccato subito il raffreddore e in un amen è arrivata la febbre, d'altronde nell'articolo 143 comma 16 della costituzione c'è scritto :
in caso di malattia è doveroso da parte del partner condividere il termometro, ma è assolutamente vietato l'uso del proprio pacco di fazzoletti. Vi viene letta durante il matrimonio, giuro, tra l'altro ricordo sempre a Nico che nell'articolo 143 comma 54 c'è scritto che in autunno inverno e primavera, il marito è responsabile del riscaldamento delle estremità della propria consorte.

Tutto questo per dire che sì ,sto cucinando quanto un'ossessa in cucina ,ma tra uno sternuto e l'altro non mi metto a far foto , poi è iniziata formalmente la stagione delle zuppe e della zucca, bon ciao, in casa nostra fra un mese ne avremo fin sopra le orecchie con preparazioni sia dolci sia salate.
Questo cous cous è nato da un'idea che non ho avuto io, una sera ero a cena con la mia amica Alessandra, che, notoriamente non ama cucinare ma, fortuna vuole che le riescano sempre dei piatti che hanno un gusto e una consistenza pazzeschi, tra l'altro usando pochissimi ingredienti, vabbhe, divagavo. In ogni caso quella sera mi presentò una dadolata di verdura come questa senza cous cous, forse con del riso integrale saltato, non ricordo. Non nego di esser rimasta basita dalla sua destrezza di coltello e la sua pazienza , cosa peraltro in disaccordo con la sua ritrosia a cucinare, ma tant'è, così le dissi "ma buone 'ste verdurine, ma vedi che cucini bene?" lei mi guarda, io la guardo, poi sbotta e mi fa "volevo solo dirti che è un minestrone in busta del supermercato" . Beh poi lei ci ha aggiunto spezie e credo anche del miso ma questo è il punto : la semplicità è impagabile.
Così questo piatto è nato allo stesso modo, prendendo degli ingredienti semplici, lavorandoli il meno possibile lasciandoli cuocere . Semplice no? 
Chi mi ha vista cucinare sa che adoro tagliare la verdura per cui io mi son messa lì con santa pazienza e ho tagliato tutto a mano, tranne i fagiolini, quelli sono un residuato trovato nel freezer (la seconda porta intergalattica di casa, la prima è la lavatrice) che ho messo a cuocere ancora congelati interi e ho tagliato successivamente. Quindi questo è ufficialmente un minestrone travestito da cous cous. Un modo diverso di presentare un piatto povero ma gustoso.


                                       





Preparazione per almeno 4-5 porzioni:
1 cipolla;
1 patata;
3 carote;
un grosso spicchio di zucca;
un mazzo di fagiolini;
1 cucchiaino colmo di dado Home made;
acqua qb;
noce moscata a piacere;
200 -250g di cous cous di farro.

Come per un comunissimo minestrone tagliare a dadini tutte le verdure, nel mentre far rosolare un pochino nella tajine (o nella pentola) l'olio con la cipolla in modo che si ammorbidisca. Aggiungere tutte le verdure , prima le patate, poi la zucca, le carote e per ultimi i fagiolini (ho scoperto di avere un mega sacchetto pieno, che avevo preparato quest'estate), coprire d'acqua e aggiungere un cucchiaino colmo di dado, chiudere la tajine (o la pentola) e lasciar cuocere, con la tajine ci è voluta un'ora abbondante con il fuoco al minimo, con la pentola a pressione, dovrebbero bastare 20 minuti. Aggiungere una generosa grattugiata di noce moscata.


A questo punto ci sono due alternative, usare dei piatti per ognuno dei commensali oppure usare direttamente il piatto della tajine, vi consiglio di farlo direttamente nella tajine da portare poi in tavola e poi sporzionare in tavola. Aggiungere quindi il cous cous direttamente nell'acqua di cottura del "minestrone"e lasciar riposare per 5 minuti buoni , chiudendo la tajine, al termine del quale, potete servire ben caldo.

mercoledì 23 settembre 2015

Muffin cioccolato e cocco, senza burro e zucchero.

Adoro settembre, è il mese in cui sono nata, caldo di giorno ma fresco di notte, il mio clima ideale direi, finalmente si può far andare il forno con tranquillità senza liquefarsi, il che, a parer mio, è una gran goduria. E poi il mio compleanno è il secondo giorno del mese, cosa c'è di più bello? Che poi non è che faccia mai cose straordinarie per il mio compleanno, però lo sento come un giorno speciale, un ritorno e una partenza, un bel momento insomma.
Per essere un minimo materialisti : i regali!!! Già perchè non è che sei cresciuta e devono smettere di farteli, per cui è arrivato Eolo, il mio nuovissimo essiccatore e poi , visto che vengo tacciata per essere una con interessi strani, i miei suoceri mi hanno dato un buono da spendere.
Si vabbeh lo ammetto ci ho pensato solo due minuti, sapevo già cosa comprarmi praticamente, avevo nella mia lista dei desideri di Amazon (e si eh certo che c'è l'ho!) un libro di medicina tradizionale cinese da almeno due anni , era lì che mi guardava sperso, era il momento di acquistarlo, poi ho preso un altro libro sulle meditazioni quotidiane, un libro che inseguivo da tempo ma sapevo essere solo in inglese, invece esiste anche in italiano, preso pure quello e poi...e poi volevo dei pirottini di silicone autoportanti, cucinando delle tortine per Nico da portare in ufficio ho cotto anche il mio stampo preferito dei muffin, quando l'ho tirato fuori mi si è spezzato il cuore, l'avevo comprato nel 2007, il mio primo stampo in silicone, per cui era necessario rimpiazzarlo e, avendo visto all'opera dei pirottini singoli da muffin li volevo anch'io. Quelli che avevo visto in azione erano americani e piccini, belli perchè abbastanza robusti da non dover esser messi nella teglia apposita (come per i pirottini di carta da forno). Bon quindi mi metto alla ricerca, 2000 tipi di pirottini diversi, quelli a cuore, quelli a stella, quelli tondi, quelli che costan poco, quelli che costan tanto, alla fine sono arrivata a selezionarne due marche diverse, entrambe costavano circa 12 euro per sei  pezzi, erano quelli più costosi in effetti, una Lekuè e uno Silikomart , due belle aziende, serie. Per capire se erano autoportanti e quindi non avessero bisogno di sostegni guardavo il peso della spedizione, era molto simile, per cui ho letto le recensioni, solo di lekuè gli altri pirottini nessuno li aveva recensiti. Recensioni entusiastiche...tutte in inglese e già questo doveva farmi capire qualcosa, vabbeh scelgo i lekuè perchè hanno tre colori diversi, della serie non sapevo più che pesci prendere.
Ecco all'arrivo ci sono rimasta un attimo di sasso, ma guardate voi stessi: 


'na sberla di pirottino quello arancione eh? Si si autoportante a bestia ma è praticamente 2 volte e 1/3 un pirottino normale, se un muffin in genere pesa 70-90 g il megamuffin 240-270 g e parliamone eh? Praticamente è una mini torta! I pirottini sono eccezionali, si staccano e anche quando escono dal forno non si deformano e il mega muffin esce che è un piacere, l'unico neo è che è enorme!


Ecco così dovrebbe esser chiara la dimensione.


Ma secondo voi, potevo mica pensare di non usarli??? Naaaa ,per cui ecco qui la ricetta dei mega muffins, vi scrivo due ricette, quella per i mega muffin e quelli per i muffin normali, perchè immagino che quest stampi in Italia non siano così usati...chissà poi mai perchè eh?

Ingredienti per 6 stampi grandi e 2 piccoli:
3 uova (eventualmente anche 3 albumi e un uovo intero) ;
90 g di olio di riso o semi;
200 g di cioccolato a scaglie;
160 g di farina di cocco;
245 g di farina di segale;
245 g di farina di tipo 1;
250 g di yogurt;
300 g di acqua circa;
1 bustina di lievito;
1 cucchiaino di bicarbonato.

Prendere due terrine e dividere gli ingredienti secchi da quelli umidi. Per quanto riguarda quelli umidi: le uova devono essere ben amalgamate con l'olio e lo yogurt senza però usare lo sbattitore o la frusta, basta la forchetta, l'acqua sarà l'ultimo ingrediente da aggiungere.
In un'altra terrina capiente unire gli ingredienti secchi e mescolarli bene, aggiungere ora gli ingredienti umidi e mescolare, il composto risulterà abbastanza disomogeneo, aggiungere acqua fino a che non avrà preso la consistenza di una torta da infornare, un composto malleabile e non troppo duro, l'indicazione dell'acqua è quindi abbastanza illusoria, dipende dall'umidità della farina e anche dalla grandezza delle uova.
Accendere il forno a 180°C .
Cominciare a dividere il composto nei pirottini e cuocere per 30 - 35  minuti i maxi muffin e 20 - 25 minuti i muffin normali.

Ingredienti per 12 muffin di dimensioni umane :
2 uova;
45 g di olio di riso;
100 g di cioccolato a scaglie;
80 g di farina di cocco;
95 g di farina di segale (avevo finito il pacchetto);
255 g di farina di tipo 1 ;
125 g di yogurt;
80 g di acqua circa;
1/2 bustina di lievito;
1/2 cucchiaino di bicarbonato.

Il procedimento è il medesimo descritto sopra, l'unico accorgimento è la cottura, 180°C per 20-25 minuti.

Per entrambe le preparazioni quando tirerete fuori dallo stampo i muffin questi saranno ancora morbidi,sformateli appena vi sarà possibile e lasciateli riposare su una gratella fino a raffreddamento avvenuto.
Visto che la mia ultima infornata prevedeva proprio 6 mega muffin e 14 muffin normali io li ho divisi in sacchetti (una volta freddi, ovvio) e congelati, li tolgo la sera dal congelatore per metterli sull'alzatina e al mattino sono pronti per essere mangiati, questo vale sia per quelli grandi sia per quelli piccoli. 
Per ora questa è la ricetta preferita da Nico. 

sabato 19 settembre 2015

Muffin pere, yogurt e miscela thaitiana.

Ritorno un po' alle origini con i muffin, i miei primi esperimenti erano proprio con questi piccoli dolcetti, li ho sempre trovati affascinanti, con poco si crea un dolce sempre diverso e in pochissimo tempo...certo poi Nico si è stufato in fretta della forma e ho praticamente smesso di farli ma, complice un esperimento cioccolatoso son tornati in auge, tanto che ho dovuto ricomprare i pirottini, già perchè nel mentre ho fuso il mio stampo in silicone preferito. Stendiamo un velo luttuoso, sono molto triste.
Questo è il periodo  di pere, dovrei chiamarle mini pere perchè son grandi quanto un palmo di mano le pere cosce che ho trovato io, infatti nella ricetta diceva una pera, io ne ho messe sei...vabbeh le mie son quelle dei puffi!

Devo ammettere che la ricetta l'ho seguita molto a spanne, del tipo ci volevano i pistacchi e non li avevo, serviva lo zucchero e non l'ho messo, io faccio così vi scrivo la ricetta che dovevo seguire e poi quello che ho fatto io, così ne avete due da provare eventualmente.

Due parole sulla miscela thaitiana, giusto perchè non tutti la conoscono e io fino a qualche tempo fa non sapevo nemmeno esistesse. Come dice la parola stessa è una miscela in cui troviamo :cardamomo, zenzero, vaniglia e macis. Avendo finalmente trovato un lievito neutro questo mi consente di aggiungere le spezie che desidero senza il retrogusto della vaniglia chimica.



Ingredienti per 12 muffin:                                        
350 g di farina di tipo 1;
120 g di zucchero;
2 uova;
1 pera  , 6 pere cosce ;
0,6 dl di olio d'oliva (ossia 54 g di olio) , 90 g di olio di riso ;
125 g di yogurt magro , 125 g di yogurt intero;
1/2 bustina di lievito per dolci ;
80 g di pistacchi ;
zucchero a velo;
1 cucchiaino di miscela thaitiana.

Quello che vedete sottolineato è quello che ho usato per fare la ricetta.

Unire tutti gli ingredienti secchi in una terrina.
Tagliare a tocchetti le pere sbucciate, sbattere le uova, unire l'olio e lo yogurt a questo composto, amalgamare bene.
Accendere il forno a 170 °C .
Unire gli ingredienti secchi a quelli umidi e mescolare , riempire i pirottini con il composto che resterà abbastanza compatto.
Infornare a 170°C per 25 minuti con la funzione statico da sotto , così resteranno belli pallidi e cuoceranno bene.

Nb: non ho messo lo zucchero per scelta, un po' perchè mi piacciono i dolci senza zucchero in cui si sente il sapore della frutta ( e le mie pere erano molto mature per cui dolci) e un po' perchè le spezie aiutano a creare quella dolcezza che a me piace, volendo si può aggiungere un cucchiaio di zucchero nel composto oppure aggiungere sopra lo zucchero a spaglio.

martedì 15 settembre 2015

Vellutata ceci e porri.


Ohhh ceci, quindi posso parlare di una mi recente scoperta, già perchè sapete che son pigra, ma pigra pigra, quando abitavo quasi sola (con Nico solo nel we) mi facevo spesso i legumi, primo perchè mi piacciono e secondo perchè la sera appena si scende sotto i 20°C io richiedo di mangiar roba calda, o di bere caldo, ognuno ha le sue abitudini no?
Tolto questo avevo preso l'abitudine a cuocere ogni tipo di legume senza far l'ammollo e anche ogni tipo di cereale integrale senza farlo, ho scoperto però che questo, soprattutto per me che sono soggetta a psoriasi, è sbagliato. Io pensavo, beh con o senza ammollo cuociono allo stesso tempo. Già ma il punto non è questo, il punto è che tutti i cereali integrali e tutti i legumi hanno bisogno di almeno 12 h di ammollo per rilasciare i fitati. I fitati??? 
Fitati o acido fitico. E come dire già dal nome non mi stanno granchè simpatici.
In brevi parole, i fitati sono composti insolubili dei cereali integrali che non permettono l'assorbimento di calcio, ferro , zinco e magnesio facendoli passare direttamente nell'ntestino per l'espulsione. Praticamente tu pensi di mangiare tutto quello che ti fa bene, sopratutto il magnesio che ci serve per mantenere anche il corretto ritmo sonno veglia e ci permette di svegliarci riposati, e invece.
Ricordiamoci che il magnesio è il primo elemento minerale che esplelliamo se siamo stressati, con conseguenti crampi e stanchezza generale del corpo.
Quindi è fondamentale fare l'ammollo, senza aggiunta di sale (riduce il chicco) o bicarbonato (diminuisce la vitamina B che è quella più rognosa da integrare per i vegetariani).
Ci sono due tipi di ammollo, quello veloce o quello normale.
Per l'ammollo veloce : lavare i legumi cereali, portare ad ebollizione l'acqua e far bolllire il tutto per 2/3 minuti, toglierli dal fuoco e lasciar riposare da un'ora a quattro, infine gettare l'acqua e iniziare con la preparazione.
Per l'ammollo normale:chiamiamolo lento va (12h per alcuni legumi anche 24), usare acqua calda, lavare i legumi, togliere quelli che vengono a galla (sono privi di validità nutrizionale) lasciare in ammollo, al mattino gettare l'acqua e cominciare la preparazione. Per i fagioli di soia vi consiglio l'ammollo in frigo perchè tendono a germogliare, poi ovviamente gettare l'acqua di ammollo piena di purine.
E comunque, detto fra noi, così il legume o il cereale integrale cuoce prima! 






Ingredienti per due persone:
200 g di ceci secchi,
1 porro,
2 cucchiaini di dado home made,
olio evo.

Dopo l'ammollo,cuocere in abbondante acqua i ceci, per due ore o almeno mezz'ora in pentola a pressione.
In una padella rosolare con un filo d'olio il porro tagliato a rondelline, cuocerlo fino a che non sarà molto tenero.
Scolare i ceci e lasciarne una o due cucchiaiate da parte.
Aggiungere i ceci e il porro e almeno un litro e mezzo di brodo fatto col dado, lasciar cuocere a fuoco lento per 20 minuti, al termine dei quali frullare il composto senza che sia troppo omogeneo, al momento di impiattare aggiungere i ceci interi e servire.

sabato 12 settembre 2015

Cookies zenzero e cioccolato.





Facciamo un gioco, trovate le differenze tra quelli in foto sul libretto e i miei nel piatto a forma di cuoricino. E che dire più o meno ci son gli stessi ingredienti dentro, in effetti non tutti se vogliamo esser precisi, vabbeh io volevo che si spatarrassero (voce del verbo spatarrare ) una volta sentito il caldo del forno e invece no, si son solamente un po' rilassati ma nemmeno troppo, insomma tutto muscoli altro che robetta. 


In ogni caso, se l'aspetto non è proprio identico, me ne sono accorta che qualche differenza c'è, il sapore è simile a quello di un sablè. Insomma ho solo fatto casino con la provenienza del biscotto ma sempre biscotto rimane.
In queste settimane son tornata in cucina in modo prepotente, tanto ormai sono una lavastoviglie umana, e ho provato a fare un po' di tutto ma con tutte e dico tutte le ricette che ho trovato e in teoria copiato dimenticavo sempre qualcosa, dove lo zucchero, dove l'olio, ho fatto dei pastrocchi assurdi che però, diamo a Cesare ciò che è di Cesare, erano e sono buoni. Tipo 'sti biscotti, ma parliamone, provate a farli sono semplicissimi e provocano forte dipendenza e assuefazione dopo il terzo.




Ingredienti per due leccarde ...non vi so dire il numero perchè io ne ho mangiati diversi caldi...non fate le spie mi raccomando :
200 g di farina tipo 1;
120 g di burro di cacao (volendo potete usare il vaccino);
30 g di zucchero di canna;
1 uovo;
2 cucchiai colmi di zenzero in polvere ;
1 cucchiaino di lievito per dolci senza aroma (yeeee l'ho trovato!!!) ;
130 g di cioccolato fondente di cui 90 g spezzettato;
1 presa di sale.

Ho ancora qualche difficoltà con il burro di cacao, gli ultimi biscotti che ho fatto sono stati questi , buoni eh, ma praticamente impossibili da lavorare, per cui per questa ricetta ho pensato bene di sciogliere a fuoco lentissimo il burro di cacao, aggiungere 40 g di cioccolato fondente e per ultimo l'uovo sbattuto, la consistenza era quella della crema per intendersi, non era troppo caldo ma nemmeno a temperatura ambiente, insomma non era il pezzo di cemento armato dell'ultima volta.
Ho unito tutti gli ingredienti secchi compreso il cioccolato in una terrina e
ho versato sopra quelli umidi, mescolato per bene e ho cominciato a fare delle palline irregolari, ricordiamoci che volevo dei cookies, a posteriori vi direi che con la sac a poche con una bocchetta larga sarebbero venuti bellissimi, la prossima volta.
Infornare a 180° per 10 minuti.

martedì 8 settembre 2015

Pesto di basilico e mandorle.

Oh pofferbacco, son di nuovo qui, in effetti chi mi segue anche su altre piattaforme deve essersi accorto della mia presenza, a quanto pare il mio ultimo spostamento da altervista a blogspot ha creato non pochi problemi al mio blog, che pian piano stiamo risolvendo, già perchè se avessi dovuto fare tutto da sola mi sarei strappata i capelli, santa amica Ale che mi ha dato una mano sabato, per cui ora forse a chi è iscritto alla newsletter dovrebbe arrivare questo articolo, il primo dopo 9 mesi, un parto praticamente.
Chi invece mi segue su facebook e twitter è stato martoriato da ricette vecchie, a quanto pare inserir le foto ha fatto scattare la ripubblicazione sui vari social , della serie : "sono quiiiiiiiiii" , si si eccomi qui, di nuovo, e con un intervallo davvero minimo dall'altro post, ma che dire sto cucinando tanto, finalmente!

Complice il caldo quest'anno il nostro basilico è, anzi era, una foresta, ne ho piantati due tipi, il tondo dolce e il greco; il tondo dolce è quello che normalmente si vede più spesso in giro, il greco lo adoro, queste piccole foglioline verdi che crescendo formano una palla, non so se avete presente ma io lo trovo delizioso, per non parlare poi del gusto. Oggi era la giornata giusta, avevo proprio voglia di fare il pesto, cosa che non succede mai visto che poi mi diventa subito scuro perchè si ossida, per cui alla fine lo compro...e vabbeh pure io compro le cose facili facili da fare.
Partiamo dal presupposto che se voglio cucinare qualcosa mi manca sempre un ingrediente essenziale, in questo caso i pinoli ma vogliamo mica formalizzarci? Ecco meglio di no, tra l'altro ero super convinta che il mio super robot col mio super frullatore potessero farmi su una cremina densa e tritata finemente meravigliosa, quindi mi son messa all'opera.



Ingredienti:
80 g di basilico lavato e asciugato;
80 g di mandorle non pelate;
100 g di parmigiano reggiano;
olio e.v.o. qb;
sale (che io ho dimenticato).

Volendo potreste aggiungerci l'aglio, io ormai sono abituata a non metterlo e non l'ho messo.
Nel frullatore ho messo, formaggio ,mandorle e basilico, forse sarebbe stato più sensato  il contrario, così da metter le cose più pesanti a schiacciare quelle leggere, ma che dire, s'impara con l'esperienza.
Ho azionato il frullatore a tutta velocità e aggiunto a filo l'olio fino a che non ha raggiunto la giusta consistenza liquida. Qualche mandorla è rimasta grossolanamente tritata e l'ho trovata gradevole, direi, finchè il composto non ha raggiunto la consistenza desiderata continuate e tritare.
Ho diviso il pesto in contenitori monouso da mettere in freezer e anche nella vaschetta per fare i ghiaccioli, dire che almeno 12 porzioni con questo quantitativo dovrebbero venirvi.

sabato 5 settembre 2015

Tajine di cous cous con verdure.

Bene, dopo diversi mesi mi ritrovo nel mio spazio web, il mio angolo profumato, il mio angolo dove tutto è amore. Direi che è ora di riprendere a coltivare questa mia passione e di tornare a scrivere, distrarre la mente dalle sue preoccupazioni e vagare nel bel mondo. Quindi, buongiorno e un abbraccio a chi in questo momento si trova qui.
Visto che manco da un po' ,mi pare giusto riassumere cosa ho fatto in tutti questi mesi di assenza; beh ho vissuto tra alti e bassi, molto bassi e diversi alti che oggi mi portano proprio qui. Spostarsi in lucchesia non è stato semplice, i lucchesi sono chiusi e io arrivavo con un cuore aperto e una gran voglia di conoscere tutto e tutti, per cui lo scontro è stato tipo ai 300 km/h, comunque le mie origini sarde hanno avuto la meglio : sono qui ora.
Abbiamo , io e Nico, cominciato a frequentare il Cai di Lucca, per la precisione il settore mtb, dopo la seconda uscita è apparso subito chiaro che ero, e sono, una mosca bianca, le donne in questo settore sono pochissime e quelle poche vanno come schegge...non guardatemi, ho fatto delle cadute fantozziane da film, però , e beh il però c'è, se mi succede qualcosa si fermano in 5 o 6 per darmi una mano ! Volete mica che mi sporchi le mani per mettermi su la catena??? ahahah vabbeh, in breve noi ci siamo affezionati al gruppo con cui siamo praticamente usciti una volta a settimana per giratine ludico-sportivo- mangerecce (non siamo mica martiri eh?) e finalmente siamo usciti un po' dal rapporto "tu e io e io e te" con Nico. Direi che ora mi sono veramente affezionata a questa terra e a questi lucchesi che, per quanto chiusi, nascondono un bel cuore.
L'anno scorso questo giorno l'ho vissuto come trasportata da un ciclone, per l'esattezza in macchina a portare mia madre da un dentista , il primo che ci ha dato appuntamento perchè certo non avrebbe potuto sorridere il giorno del matrimonio della figlia...ossia io, già perchè il 2014 è stato davvero un anno notevole, domani io e Nico faremo un anno di matrimonio, dopo solo 10 anni di fidanzamento, pischelli!! Detto questo quest'anno per il nostro primo anniversario faremo una bella giratina in mtb ripercorrendo la ciclabile Pucciniana che ci accompagnerà da casa, poi Lucca e foce del Serchio (sperando di non perderci come l'altra volta). Se riesco metto qualche foto su istagram, sappiate che per ora non sono attiva su fb per scelta personale, per cui mi trovate qui e su istagram come Liabenini.

Questa lunghissima premessa volevo farla ma ora vi parlo di questa Tajine, ossia una delle scoperte del 2014, una scoperta meravigliosa aggiungerei. Questa tajine me l'ha regalata Ezio nel 2012 credo, è rimasta a prender polvere...si lo ammetto, per due anni almeno, ha fatto il suo trasloco e poi è rimasta a prender altra polvere in sala in casa, poi, complice un libro regalatomi da Paola (un'amica molto presente a cui voglio un bene dell'anima) ho pensato di spolverarla, togliere le cose che avevo messo dentro , in piemontese li chiamerei ciapapuer (acchiappapolvere), e usarla.
Ho letto e sapevo diversi modi per utilizzarla la prima volta, chi la fa bollire con gli odori e poi butta tutto chi , la tiene nell'acqua, insomma tutti hanno il proprio metodo, io ho usato quello che era descritto nel libro e devo dire che son soddisfatta. Ossia versare del latte nella tajine , tanto da ricoprire il fondo e scaldarlo a fuoco molto basso con lo spargifiamma, senza coprire e poi aspettare che raffreddi da solo. Direi che è fattibile, molto anche, fatica zero.
Fatto questo passo alla ricetta, una delle tante che ho provato in questi mesi essendomi totalmente innamorata di questo strumento di cottura.


Ingredienti per due persone:

400 ml di passata di pomodoro;
2 cucchiai d'olio e.v.o. ;
1 tazza di cous cous;
1 pizzico di sale integrale;
1 cipolla rossa o un paio di scalogni ;
2 zucchini;
1 manciata di olive;
1 carota ;
una decina di capperi sottosale;
1 mazzetto di rucola per decorare.

Quando usate la tajine abbiate cura di mettere lo spargifiamma e di moderare l'intensità del fuoco a seconda della quantità di liquidi all'interno.
Non ho usato la tajine per tutto, ossia gli zucchini li ho scubettati e cotti a parte in un tegame, fiamma abbastanza alta con un filo d'olio per i primi minuti, poi ho salato e abbassato, quando ho visto che erano cotti ho spento e lasciato da parte,
Le carote erano crude, solo tagliate fini, mi piace molto unire alimenti con consistenze diverse.
E ora passiamo alla tajine, spargifiamma, fiamma bassa e mettiamo i due cucchiai d'olio, tappiamo la tajine mentre tagliamo la cipolla finemente, questo tempo ci servirà per far scaldar l'olio, aggiungiamo la cipolla e richiudiamo per qualche istante per far mantenere il calore. Aggiungiamo il sale e i capperi dissalati, le olive e la passata , chiudiamo il coperchio e lasciamo tranquillo fino a che non sarà cotto (mezz'ora buona) .
Quando il condimento sarà cotto versate direttamente il cous cous nella tajine, spegnendo la fiamma sotto, cercando di distribuire il cous cous in modo omogeneo, chiudere e aspettare 5 minuti. Il mio cous cous è precotto essendo quello più commerciale quindi il tempo di cottura si aggira sui 5 minuti, ovviamente se usate un cous cous non precotto dovete cuocerlo con il sugo per tutto il tempo necessario.
Per ultimo aggiungere le zucchine e servire direttamente nella tajine.

Chi non ha mai utilizzato questo strumento non può immaginare quanto profumo e quanta intensità di sapori riesca a far esaltare, è un po' come far cuocere in cocotte ma con cottura più prolungata. Io e Nico adoriamo questo sistema di cottura, col pesce da il suo meglio secondo me, con la carne ve lo saprò dire, sta sera è previsto un esperimento.
A presto.
Giulia

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