lunedì 20 giugno 2016

Frittata di porri senza uova.

Sarà l'inizio dell'estate , sarà un principio di rincoglionimento dato dall'età ma ultimamente quando faccio la spesa dimentico sempre qualcosa e mi porto dietro la lista, quando non la scordo sul tavolo di casa...vabbeh ormai me ne devo fare una ragione.
Per cui l'altra sera avevo due fantastici porri, grandi e carnosi, praticamente potevo farci due frittate con quei due porri ma ...son rincoglionita lo so, li avevo messi troppo vicino al fondo e la parte verde si era congelata, e va così in sto periodo sono un po' esaurita. Comunque ho pensato bene di metterli a stufare, quando erano a metà prendo il cartoccio delle uova e qui cade l'asina, cartoccio da 10, un uovo...ahhhhhhhhhhhhhhh panico, mi sarebbero servite almeno 4 uova per poter fare una mega frittatona, già ma non ho ancora il potere di moltiplicare le uova.
Normalmente trovo sempre il modo di venirne a capo, anche questa volta e non ho usato nemmeno chissà che barbatrucco ma solo della banalissima farina di ceci. Meno male che me ne era caduto un pacchetto durante l'ultima spesa nel carrello.
Così ho scoperto che le frittate senza uova mi piacciono un sacco di più e piacciono di più anche a Nico per cui ora è diventata un'abitudine far frittate con la farina di ceci.
La ricetta in questo caso è moooolto ad occhio.

Ingredienti:
2 porri grandi, io uso anche parte del fusto verde;
3 cucchiai d'olio;
sale, pepe;
300 g di farina di ceci;
acqua.

Far stufare i porri con due cucchiai d'olio e un pochino di acqua, lasciar raffreddare.
Nel mentre preparare la pastella , questa ricetta prevede tanta farina perchè i porri erano tanti, in ogni caso, mettere due bicchieri d'acqua in una terrina e aggiungere la farina fino a raggiungere la consistenza dello yogurt, salare, pepare e aggiungere l'olio dopodichè lasciar riposare, usate la frusta per amalgamare il composto.
Una volta raffreddati unite i porri alla farina, scaldare una padella con dell'olio, versare come di consueto la frittata, lasciate il fuoco vivace per un minuto coprendo col coperchio la padella, poi diminuite l'intensità ed aspettate che la frittata sia un po' più soda sopra per cercare di staccarla (ruotando la padella) . Ve lo dico con certezza, la frittata di ceci è più lunga da cuocere, per cui pazientate. Girate la frittata e lasciatela cuocere ancora.
Calda o fredda non importa, come tutte le frittate son buone sempre!!!

martedì 10 maggio 2016

Crepes al latte di mandorla con porri e radicchio.

Devo essere sincera, nemmeno quando ho aperto il blog ho mai avuto tante ricette in attesa di pubblicazione, che riprenda ad avere un ritmo normale? Quel che è certo è che ho ricominciato a sperimentare dopo anni di assopimento e questo non può che farmi piacere, un po' meno al mio fisico visto che mangio di più, giusto ieri Nico mi ha detto che gli è andata via la pancia a mangiare con me, perchè dice, mangia poco, io so solo che non faccio in tempo a cucinare e lui spolvera tutto. Dettagli eh?
Per questa ricetta volevo fare le lasagne, ovviamente vegetariane, ma essendomi trovata a fare le crepes ho pensato bene di variare un po' il formato, da lasagna a crepes. Alla fine son solo dettagli no?


Il procedimento per ottenere il latte di mandorle è questo, sennò va bene anche del latte comprato non zuccherato o un altro tipo di latte vegetale.

Per le crepes ho usato questa ricetta e chi ritorna più a questa con le uova!

Per la besciamella invece:
500 ml di latte (vegetale o vaccino);
35 g di burro (margarina vegetale o olio di semi);
35 g di farina integrale;
sale e noce moscata.

In un pentolino far sciogliere il burro con la farina, aggiungere il latte, mescolare bene con la frusta e portare a ebollizione, salare e cuocere ancora un attimo, spegnere e aggiungere la noce moscata.

Per la farcia:
2 porri piccoli o uno grande;
1 cespo di radicchio;
1 manciata di semi di zucca;
1 cucchiaio di gomasio;
1 presa di sale;
50 grammi di parmigiano reggiano.

In una pentola lasciar rosolare con un po' di sale i porri fino a che non saranno morbidi, aggiungere i semi di zucca e poi il radicchio tagliato fine, aggiungete il gomasio e lasciate cuocere a fuoco lento.

Ora formare le crepes, e aggiungere un velo di besciamella al fondo della terrina dove metterete le crepes, così da non impazzire a staccarle, una bella spolverata di formaggio sopra e cuocete a 200 °C per 20 minuti.
Alla prossima.



lunedì 18 aprile 2016

Biscotti con okara e cioccolato.

Dopo aver prodotto il latte di mandorla mi sono ritrovata con la polpa della mandorla tritata, beh era ovvio che non la buttassi, ma certo non pensavo si chiamasse okara.
L'okara sostanzialmente è il residuo solido della produzione del latte vegetale, dovevo fare un biscotto con questo "residuo" , volendo avrei potuto essicare la polpa ma ho preferito, questa volta fare dei biscottini, sani che più sani non si può, senza uova, farina raffinata e zucchero, praticamente dei santi!

Dal latte di mandorla mi sono avanzati 233 g di okara, contando che son partita da 300 g con buccia direi che ho perso relativamente poco, un cucchiaio me lo son mangiato in effetti...vabbeh dettagli.

Ingredienti per due leccarde da forno: 
233 g di okara di mandorle;
110 g di farina integrale;
30 g di malto di riso;
25 g di olio di girasole;
60 g di cioccolato fondente a scaglie;
latte di mandorla q.b. .

Nel mixer ho aggiunto l'okara, la farina, il cioccolato già tritato, il malto di riso e l'olio, ho azionato il mixer e ho aspettato che si creassero delle briciole del composto, ho aggiunto piano piano il latte di mandorla a filo fino a formare quasi una palla, l'impasto era morbido, modellabile. Ho lasciato riposare in frigo e poi tagliato i biscottini con sagome da circa 2 cm. Per non far attaccare al piano di marmo ho usato un po' di semola, il composto comunque è molto più morbido rispetto a una frolla normale, è proprio soffice ma non appiccicosa.
Ho acceso il forno a 180 °C e cotto per 20 minuti con modalità statico (lo so che sembrano tanti ma fidatevi).
Il cuore del biscotto resta morbido, la polpa di mandorla non secca, non sono dolcissimi, si sente bene il cioccolato e la mandorla.

mercoledì 6 aprile 2016

Biscotti al parmigiano.

Eggià immagino che nessuno li abbia mai fatti eh??? A me piacciono un sacco e cerco di non farli spesso perchè provocano dipendenza e accumulo di centimetri in vita. Li ho sempre fatti con la farina di grano, questa volta ho usato il grano saraceno, in primis perchè li ho fatti apposta per un'amica celiaca e in secondo luogo perchè non avevo altre farine...a volte la dispensa pullula delle cose più strane e non quelle ordinarie, vabbeh dettagli,
Ecco ora che ho assaggiato questi non so se mi piacerebbero quegli altri, hanno un gusto rustico e pastoso in bocca, mi piacciono.


Ingredienti per due leccarde di biscotti:
250 g di farina di grano saraceno,
110 g di burro,
60 g di parmigiano reggiano,
1/4 di cucchiaino di sale,
1  uovo,
della farina per la stesura.

Io sono una fautrice del mixer per far la frolla, risulta veloce, non scalda troppo il burro e non so di burro pure io. Metto nel mixer il burro tagliato a pezzi, aggiungo la farina, lo lascio lavorare fino a che non è ben amalgamato, aggiungo il formaggio, il sale e l'uovo. Avvolgo il composto in una pellicola e metto in frigo per due ore o in freezer per mezz'ora (se uno ha fretta ha fretta) . Stendo il composto e con pazienza ritaglio i biscottini.
Cuocere a 180 °C con forno statico per 15 min. Non mangiateli caldi sennò dovete rifarli.

sabato 26 marzo 2016

Crepes al latte di mandorla

Ossia quando hai troppo latte di mandorla e devi farlo fuori. Non sono credibile eh?
No vabbeh vi dico la verità, tanto ormai è noto a tutti, sono svampita, nonostante sia andata a far la spesa con tanto di lista e la scritta uova...non le ho comprate, un classico no? Ecco per me la lista della spesa ha la stessa valenza del gettone per prendere il carrello, meno male che quando rimetti il carrello al suo posto ti si apre l'aggeggio dove avevi messo il gettone, sennò ne avrei già persi duemila...ah già ne ho già persi un bel po', dettagli eh.
Tolto il preambolo sono arrivata a casa e volevo comunque fare le crepes, quando mi metto in testa una cosa è quella, per cui ho cominciato a cercare ricette vegane senza uova, a volte 'sti vegani hanno delle mega idee, io mi ero già fatta un mega film di mettere a mollo i semi di lino in acqua e poi usarne la mucillaggine, usare l'agar agar, insomma mi stavo complicando la vita a dismisura.
Il fatto è che per le crepes non è strettamente necessario riempirle di uova, per me poi che non amo l'odore dell'uovo crudo è stata una rivelazione.



Sono partita da questa ricetta :
120 g di farina 00;
200 ml di latte di soia;
2 cucchiai di olio di mais;
70 ml di acqua.
 e sono arrivata a questa :
650 g di latte di mandorla ;
225 g di farina integrale (seee io che uso la 00) ;
70 g d'acqua ;
25 g di olio di mais;
1/4 di cucchiaino di bicarbonato.

Il procedimento per far le crepes è identico, versate il latte in una terrina e pian piano la farina utilizzando la frusta per amalgamare e scongiurare la formazione di grumi, per ultimo l'olio e, a seconda dell'umidità ambientale l'acqua, la pastella ha la stessa consistenza di uno yogurt non troppo sodo, io sono andata per tentativi, perchè secondo me era troppo soda e ho aggiunto fino a che non mi sembrava perfetta. Dal mio punto di vista con la ricetta sopra le crepes vengono più come dei pancake, anche per questo ho aggiunto il bicarbonato, perchè all'inizio non gonfiavano e non si creavano le bolle.
Lasciate riposare 30 minuti e poi in una padella calda versate un po' di composto, vanno cotte di più rispetto alle crepes normali perchè sennò girandole restano morbide e si spezzano.

Nonostante siano di latte di mandorla non ne sentirete il gusto, sono, come tutte le crepes solo dei supporti per il condimento, hanno un sapore neutro che ben si sposa con il gusto dolce o salato. Io ho scelto il salato ma questa sarà la prossima ricetta.
A presto.

mercoledì 16 marzo 2016

Burger vegani con il grano saraceno.

Sì, sono entrata di diritto nel girone dei burger, burgherizzo qualsiasi cosa, a casa ho ancora un po' di grano saraceno ed è meglio se lo finisco ora col fresco, perchè sennò invecchia un anno in dispensa.
Quest'anno ho proprio una voglia irrefrenabile di primavera, sarà perchè l'inverno qui non è freddo ma solo tanto piovoso , sarà che ho voglia di stendere fuori i panni, andare in bici e fare giardinaggio, insomma son stufa di star tappata in casa come una vecchietta bacucca, ma veniamo ai burger, devo dire che sta diventando un'abitudine una volta a settimana provare ricette nuove, sono quello che io chiamo : lo svuotafrigo cosmico, ossia ci caccio dentro tutto quello che devo cuocere per forza e il più delle volte vengono proprio buoni.
Questi sono una copia di altri burger fatti e finiti prima che potessi fotografarli...ma che ve lo dico a fare, ormai l'avete capito che ho sposato una locusta, ora che ce l'ho in casa tutto il giorno è un dramma non riesco a finire di cucinare che ha già spolverato il piatto, spero torni presto a lavorare perchè tenerlo a dieta a casa è un caos.



Ingredienti per 12-13 burger del diametro di 5 cm circa:
1 porro;
2 pomodori secchi;
170 g di grano saraceno;
1 cucchiaino di semi di levistico (o spezia a piacere)
1 cucchiaio di semi di girasole,
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva;
2/3 cucchiai di salsa di soia (io ho trovato quella meno salata);
3/3 cucchiai di pangrattato;
2/3 cucchiai di farina di mais per polenta.

Rosolare per bene il porro con un cucchiaino di olio, e salare in modo da renderlo tenero e un po' meno dolce, a fine cottura aggiungere i pomodori secchi tagliati fini e i semi di girasole. lasciar cuocere.
Nel mentre aggiungere in una pentola il grano saraceno e l'acqua e portare a cottura, una volta cotto scolarlo bene e aggiungerlo a condimento di porri, lo lasciamo cuocere un attimo solo per ammorbidire e insaporire aggiungendo le spezie.
Una volta tiepido o non troppo caldo, passiamo tutto nel mixer, aggiungendo al bisogno pangrattato.
Cominciamo a formare i burger con l'aiuto di un cucchiaio e li rotoliamo nella farina di mais.
Mettiamo a scaldare una pentola con i due cucchiai d'olio e cuociamo i burger, 5 minuti per lato, per ultimo sfumiamo con la salsa di soia.
Io li ho accompagnati con un'insalata di finocchi e trevisana, riempiono parecchio...ma che ve lo dico a fare, Nico li ha finiti.

Nb. la volta precedente avevo delle fette di fesa di tacchino, ho aggiunto anche quelle nel mixer, devo dire che erano buonissimi, non vegani ma buoni. In estate proverò a farli coi peperoni rossi, perchè secondo me devono essere buonissimi.

giovedì 10 marzo 2016

Latte di mandorla home made.


A me il latte di mandorla piace un sacco, ma quello che normalmente trovo è zuccherato e se c'è una cosa che davvero mi fa imbufalire è dover mangiare/bere una cosa a gusto di qualcuno con la quantità di zucchero che normalmente supera sempre la mia soglia di tolleranza. Per cui mio malgrado ho smesso di comprarlo, quello di avena o di riso non è che mi faccia impazzire (anche se non è detto che io non provi a farlo eh) per cui avevo delle mandorle avanzate che mi chiamavano dal barattolo e ho provato. Ringrazio tanto la mia mamma che mi ha portato 2 kg di mandorle dal suo mandorleto sardo perchè ora so esattamente dove andranno a finire.
Ovviamente su internet ci sono mille e mila ricette, io ho provato questa e son soddisfatta, tra l'altro è  un blog bellissimo, da cui ho pedestramente copiato la ricetta aggiungendo solo un po' di acqua al fondo, il risultato mi ha pienamente soddisfatta.
Alla fine ci vuole un pomeriggio per farlo, ma solo per i tempi di riposo, per tutti i passaggi ci vorrà mezz'ora in tutto.

Incominciamo.
Per ottenere un litro circa di latte di mandorla :
300 g di mandorle ;
1 l d'acqua + 2 bicchieri colmi.


In una pentola portare a ebollizione l'acqua e tuffarci dentro le mandorle, spegnere il fuoco e lasciarle qualche minuto nell'acqua calda, scolatele e incominciate a spellarle.
Nel frullatore mettere 500 ml di acqua e tutte le mandorle spellate, azionate e lasciate che si sminuzzino completamente fino a diventare una polpa, la consistenza è quella del frullato. Lasciate riposare per mezz'ora almeno.
Passata la mezz'ora con un tovagliolo a trama fine filtrate e pressate la polpa.
Aggiungete 500 ml di acqua più due bicchieri nel frullatore e aggiungete la polpa appena filtrata, azionate il frullatore e lasciate riposare una mezz'oretta al termine del quale con lo stesso tovagliolo verrà rifiltrata la polpa.
A questo punto inserite nel contenitore dove avete accumulato il latte, il canovaccio chiuso con la polpa di mandorla e lasciate in infusione per almeno una mezz'oretta, al termine del quel ri - strizzate nuovamente il canovaccio o tovagliolo che sia. A questo punto da un lato avrete il latte, da conservare in frigo per un massimo di una settimana (io preferisco 4 giorni) e l'okara ossia lo "scarto" della produzione del latte vegetale...non buttatelo, si può mettere in freezer o se lo lasciate in frigo va usato entro 3/4 giorni, oppure può essere congelato, dicono si scongeli nelle 24 ore, non me ne vogliate ma io non l'ho mai congelato. Ovviamente si conserve perchè è perfetto per essere usato in altre ricette.
Non avendo zuccherato il latte, anche perchè le mandorle son per natura già dolci, mi son potuta sbizzarrire e ho usato questo latte anche per una ricetta salata.

Il latte di mandorla ha tante proprietà, intanto è ricco di macronutrienti, vitamina B6 ed E, inoltre contiene diversi sali minerali come calcio, potassio e fosforo, è un antiossidante, abbassa il colesterolo nel sangue, ha un buon apporto calorico e, per ultimo è lievemente lassativo.
Si conserva una settimana in frigo in un contenitore di vetro chiuso.

. Alla prossima.


mercoledì 2 marzo 2016

Tartufi al cioccolato.


Ci sono quei classici giorni in cui non hai niente in programma per la sera, serata tranquilla di lettura o studio o di svacco terapeutico a due. Sì e poi ci sono quei giorni in cui è tutto frenetico e non riesci a star ferma nemmeno con una palla al piede in 50 cm quadrati, e, oltre a questo hai anche un invito a cena, massì che a fare i giocolieri in questa vita ci riusciamo benissimo no?
Ecco questi tartufini , tutto tranne che light, sono nati per un invito a cena all'ultimo minuto, vabbeh ho avuto un giorno e mezzo di preavviso.
Avevo , come spesso accade, della panna di soia in frigo da smaltire e, visto che il cioccolato a casa nostra non manca mai, direi che il connubio era già fatto.
Quella sera ne ho portati 24, visto che Nico al primo morso, il giorno stesso in cui li ho fatti ha esclamato "umm no, non mi piacciono" ho pensato, alla brutta di sicuro a Ila e Tommy piaceranno di sicuro, sono entrambi golosi, già, Nico se ne è mangiati 9 ...e meno male che non gli piacevano!



Ingredienti per una trentina di tartufi :
100 g di panna (io ho usato quella di soia) ,
200 g di cioccolato fondente spezzettato,
una tazzina di grappa,
cacao amaro q.b. ;
cocco rapè q.b. .

Stemperare la panna e aggiungere il cioccolato a scaglie fino al completo scioglimento di quest'ultimo, usare lo spargifiamma e il fornello più piccolo al minimo per evitare di bruciar tutto. Aggiungere una tazzina  da caffè di grappa e mescolare bene, spegnere il fuoco sotto.
Aspettare che il composto si raffreddi e metterlo a raffreddare in frigo per una mezz'ora in modo da renderlo più solido.
Se come me avete le mani fredde ve la caverete abbastanza a fare i tartufi, se invece avete le mani calde vi consiglio di usare un po' di cacao amaro nel palmo e tenerne sempre un po' perchè il composto tende a sciogliersi, per i tartufi al cocco basta lavorare un po' di più la pallina che diventerà appiccicosa e adagiarla in una terrina dove in precedenza avrete messo il cocco rapè, rotolarla e via.
Sono più buoni dopo 24 ore dopo averli fatti. Resistete.

venerdì 15 gennaio 2016

Polpette di amaranto, fagioli ed erbette.

Mi risulta anacronistico, oggi è forse il primo giorno da quando siam tornati a casa (il Natale toccava al Piemonte quest'anno) in cui non ho voglia di cucinare, soprattutto a quest'ora poi, del tipo che ultimamente sembro posseduta da un' apprendista cuoco che affetta, cuoce, sfuma, impasta e aggiunge ingredienti random. Non ho mai avuto così tanta voglia irrefrenabile di cucinare, tipo per la cena di domenica scorsa ho cucinato quasi 8 h, alla fine avevo la schiena a pezzi a furia di stare in piedi. Ma quando ho voglia di cucinare devo assolutamente farlo e va bene così. Certo non ho queste voglie riguardo alla scrittura e per far foto...ma è bene che metta ordine nel mio ricettario on line o non troverò più le mie ricette preferite.
Queste polpette dovevano essere dei burger vegani ( non avevo le uova in casa) mi son fatta mandare almeno sei ricette diverse, alla fine ne ho scelto una settima per il semplice motivo che avevo dell'amaranto in casa che volevo far fuori, avevo quei 100 grammi che stavan a vegetare nel cestino dei legumi/cereali da troppo tempo.
L'amaranto è un cereale curioso, piccolo, appiccicoso e molto nutriente, privo di glutine. Detto questo non sono mai riuscita a gustarlo pensando " mamma mia che buona sta cosa con dentro l'amaranto" . Queste polpette sono di quel tipo che ti fa dire "mazza se riempiono" ecco, per una gran fame vanno benissimo e anche e sopratutto scaldate il giorno dopo.
Mi scuso per la foto indegna ma son le ultime 4 polpette/crocchette/burger , volevo far la foto stamattina ma Nico aveva fame per cui foto notturna fatta col telefono .


Ingredienti per circa 20 polpette :
200 g d'acqua,
100 g di amaranto,
400 g di fagioli già cotti,
1 cucchiaino di curry ,
100 g di pangrattato,
sale e pepe, erbe aromatiche fresche.

Sciacquare bene l'amaranto e cuocerlo con il doppio del peso di acqua per almeno 30 minuti, o finchè non sarà cotto. 
Nel mixer tritare bene i fagioli, l'amaranto ormai cotto, le erbette (io ho usato maggiorana e timo perchè erano le uniche due che avevo, ci sarebbe stata benissimo la menta e la rucola) il curry, il sale e il pepe, mixare fino a che sarà omogeneo, aggiungere a poco a poco il pangrattato, fino a che il composto non risulterà facile da maneggiare e non troppo appiccicoso, formare le polpette.
Con un filo d'olio cuocetele in una padella fino a che non ci sarà una crosticina, rigiratele bene da entrambi i lati. Avendone avanzate diverse, il giorno dopo le ho scaldate in forno, Nico le ha trovate più buone. 
Io le ho accompagnate con un'insalata e con degli spinaci cotti, se avete una salsina piccante usatela!
Visto che non avevo idea su come farle sono andata a scopiazzare qui  , val la pena fare un giro su questo blog!

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