venerdì 28 dicembre 2012

Quinoa alle verdure e miso.

Ok, nemmeno io sapevo cosa fossero fino a qualche mese fa, poi a casa di un'amica ho mangiato la quinoa lei l'aveva preparata e sapeva di salsa di soia, io l'ho assaggiata e ho detto "buona, però io avrei aggiunto la verdura" . Mi son poi comprata la quinoa e ho provato a rifarla con la salsa di soia ma non c'è stato verso è venuta salatissima ma il gusto era diverso, così mi ha poi svelato di aver usato il miso.

La quinoa è considerato uno pseudocereale, è ricco di proteine e di minerali importanti, come lo zinco e il magnesio, è adatto all'alimentazione dei celiaci perchè è priva di glutine. L'unica accortezza è quella di sciacquarla bene perchè potrebbe contenere la saponina, che ha un gusto amarognolo.

I miso invece è un condimento derivato dalla soia a cui spesso viene aggiunto o l'orzo o il riso, nel mio caso ho un miso di orzo, il gusto è molto simile alla salsa di soia ma è più forte ed è più salato. Il miso è ricco di vitamina b e di enzimi simili a quelli dello yogurt, per cui fa bene alla pelle e all'intestino (a tanto altro in realtà).


Dopo questa spiegazione di questi due elementi vi scrivo la ricetta che è semplicissima:

2 bicchieri colmi di quinoa;

4 cubetti di spinaci congelati;

qualche pezzetto di zucca (nel mio caso congelata);

un cucchiaio di miso.

Sciacquare bene la quinoa sotto l'acqua e poi metterla dentro la wok, coprirla di acqua fredda per un dito o due, aggiungere le verdure. Lasciar cuocere per 20 minuti, se necessario aggiungere altra acqua.

A cottura ultimata aggiungere un cucchiaio di miso, non deve bollire, gli enzimi sono termolabili. Servire, io come al solito aggiungo qualche verdurina al vapore ma la quinoa ha il pregio di riempire molto, quindi non esagerate.

mercoledì 19 dicembre 2012

Biscotti parmigiano e crema di pomodori secchi.

Della seri quando comincio a biscottare poi non smetto più, questo è il periodo giusto tra l'altro, ovviamente a breve inizierò con la produzione dolce, ma nel periodo per eccellenza per i dolci dovevo creare anche qualcosa di salato, per distinguermi.

Come per i biscottini cacio e pepe anche qui ho usato  il mixer, l'ho rivalutato, veramente, l'ho sempre lasciato nel mobiletto e ci tritavo al massimo le nocciole, ora ho finalmente trovato come usarlo, diciamo come sfruttarlo!

Credo che prima o poi, quando Stella mi lascerà (ndr la mia impastatrice) mi dovrò convertire a un robot da cucina, quantomeno un po' di lavoro me lo toglierebbe, c'è Nico che me la gufa e continua a dirmi "lo vedi come si muove??Prima o poi ti lascia" insomma, povera crista di Stella magari non gufiamogliela!!!

Questi biscotti si possono fare anche con un bel patè di olive o di carciofi.



Per due leccarde di biscotti serviranno:

300 g di farina;

180 g di burro;

100 g di parmigiano;

acqua due cucchiai;

patè  q.b.  per me crema di pomodori home made.

Mixare tutto insieme, acqua compresa avendo cura di prelevare il burro per ultimo dal frigo in modo da non scaldarlo troppo. Quando si formeranno le briciole togliere dal mixer e formare una palla, lasciate riposare in frigo per almeno un'ora.

Prendere un foglio di carta forno e stendere in modo regolare il composto, formate un rettangolo spesso 5-7 mm e spalmateci sopra la crema che preferite, pomodori, olive o carciofi, arrotolate dalla parte lunga a quella corta. Lasciate in frigo mezz'ora e poi tagliate ( in alternativa in freezer 10 minuti) ogni cm una rotellina.

Distanziate bene sulla leccarda e infornate a 180°C per 15-18 minuti, fino a doratura.

venerdì 14 dicembre 2012

Zuppa di cavolo canavesana.

Questo è un piatto del quale esistono numerose varianti, da paese a paese ci sono variazioni, questa è quella che mangio sempre io a casa di Ezio, a me piace da matti così, lui la fa rigorosamente sulla stufa e con il tegame di terracotta, io la faccio sui fuochi con la padella in acciaio a fondo alto con fiamma al minimo.



Per questa zuppa servono, dosi per 4 persone:

1 cavolo verza;

200 g di salsiccia (per me senza aglio);

200 g di fontina;

200 g di passata di pomodoro;

pane fresco q.b;

1l circa di brodo vegetale (home made per me).

Detesto scrivere q.b. ma in questa ricetta è un po' tutto a occhio e tutto dipende dalla capienza della padella che conterrà la zuppa.

Si comincia tagliando a fette il pane e si mette al fondo della padella,si aggiunge un po' di brodo in modo da non lasciare il pane  a contatto con il fondo della pentola, poi si lava la verza e si adagia sopra uno strato di verza, poi uno con il formaggio tagliato a cubetti, un po' di salsiccia e il pomodoro, si prosegue facendo gli strati fino ad arrivare al bordo della pentola.

Preferite un tegame largo e non troppo basso.

Io metto sempre la pentola nel fuoco più piccolo al minimo e lo spargifiamma.

Si aggiunge brodo di tanto in tanto per bagnare gli strati, aggiungete poco per volta, la zuppa dovrà cuocere un'ora, un'ora e mezza. La consistenza la decidete voi, se vi piace più umida aggiungete più brodo se no aggiungetene meno.

martedì 11 dicembre 2012

Biscottini cacio e pepe.

Vi state preparando per il Natale? Io detesto in Natale, da sempre, l'idea di pensare un regalo per persone che non vedo da mesi mi fa innervosire e poi non ho mai tempo, non mi godo l'acquisto del regalo altrui facendoli normalmente il 23 pomeriggio o il 24 e, tutti gli anni, parto con l'idea di fare qualcosa già a ottobre, ma  il lavoro, il non aver una scadenza, insomma alla fine non faccio mai nulla e mi riduco a non avere idee e correre per negozi, tutti gli anni.

L'unica cosa che mi piace del Natale è il cibo, mangio tanto di quel salmone da vedermi le pinne e le branchie al mattino allo specchio, alla fine tra me e Poldo non so chi sa più di pesce, abbiamo entrambi la stessa faccia estasiata dopo, tutti e due col panzotto pieno, l'unica differenza è che poi lui si infila in un letto e dorme tutto il pomeriggio, io invece faccio altro, preparo qualcosa per il giorno dopo magari.

Quest'anno ho deciso che oltre ai soliti biscotti dolci che uso negli swap farò anche quelli salati per il pranzo di natale, da qui i biscottini cacio e pepe, ovviamente io non posso mangiarli contengono burro, preparatevi a sentirne l'odore per qualche giorno.




Ingredienti per due leccarde di biscotti:

240 g di farina;

100 g di pecorino;

1 cucchiaio di pepe macinato, io ho usato due bacche di pepe selim;

140 g di burro;

2 cucchiai d'acqua ;

sesamo a piacere;

olio di riso per spennellare.

Condivido con voi la mia scoperta, la frolla si può fare col mixer...forse ero l'unica a non saperlo ma scoprirlo mi ha resa felice.

Dopo aver pesato tutti gli ingredienti metterli dentro ail mixer, avendo cura di avere il burro freddo, azionarlo aspettando che il composto formi le briciole, aggiungere un po' di acqua e fare la palla dell'impasto che, coperta dalla pellicola rimarrà in frigo un'oretta.

Stendere col mattarello la pasta e lasciare uno spessore di 5-7 mm tagliare con una formina , spennellare la superficie con dell'olio e cospargere di sesamo, a questo punto con infornare a 180°C per 12-18 minuti a seconda della dimensione del biscotto.

Aspettate che si raffreddino prima di mangiarli, son più buoni.

lunedì 3 dicembre 2012

Monferrato 2 taste...terza e ultima parte.

Con vostro grande sollievo sono arrivata alla fine, non è facile raccontare un w-e così intenso, meno male che Eve ha deciso che non aveva più voglia di far foto, almeno i post si son dovuti ridurre.

Vi ho lasciati subito dopo pranzo, dopodichè siamo andati all'alberghiero, chissà perchè non l'ho mai preso in considerazione, avrei potuto imparare un sacco di cose interessanti, sono rimasta stupita dalla dimensione delle cucine, d'altronde se ci penso, noi avevamo un azienda con capi bovini...insomma ogni scuola ha la sua vocazione e sopratutto il suo modo di mettere in pratica quello che si impara sui banchi di scuola.

In ogni caso mi ha lasciato di sasso la stanza dove si impara a cucinare, una sorta di aula magna con banchi in inox, una cucina completa di lavandino (a pedale) piastre, cappa e anche schermo, già perchè noi eravamo tutte belle in alto a cucinare e lo Chef in basso con il microfono a mostrarci come avremmo dovuto cucinare la nostra cena.

Compagna di cucina Ale , questa era in assoluto la mia prima esperienza in un posto del genere devo dire la verità ero leggermente nervosa, mi son sentita sotto esame, ma fortunatamente la questione era molto più facile, abbiamo cominciato dall'antipasto, primo , secondo e dolce...insomma ad ogni preparazione scendavamo dalle nostre postazioni per mangiare tutte insieme.


Le nostre preparazioni e la nostra cena:



Alle 8 abbiamo finito di cucinare e anche di mangiare il dolce...eravamo tutte e sei esauste, tra il caldo, lo stare in piedi, gli odori, siamo arrivate in albergo sabato sera e l'unico pensiero è stato "TISANA!!!" , certo di sabato sera sembravamo delle nonnine ma eravamo felici di come era andata la giornata per quanto fosse stata pesante.

La domenica mattina ci han fatto dormire un po' di più, il nostro programma era una spa dove avremmo goduto di un trattamento al vino, un light lunch (avete inteso che qui non era mai niente light nella quantità) e poi saremmo rientrate a casa.

Mi spiace dirvelo ma ...la spa era meravigliosa!Ca' san Sebastiano è davvero bella, ti sembra quasi che il tempo lì si sia fermato, l'arredamento ricorda molto le case francesi, con un po' di shabby.



Vi lascio con il mio pranzo...una delizia, dopo il primo assaggio ho guardato Anna l'altra blogger che aveva preso la mia stessa pietanza e avevamo entrambe lo sguardo estasiato, spa meravigliosa e cuoco bravo, ma perchè andarsene!!!!



Il mio antipasto era:

uova in camicia con crema di toma Raschera e cardo gobbo.

L'uovo in camicia era cucinato perfettamente, un 10 se lo meritava tutto.

Il mi primo era:

mezzelune ai carciofi con robiola di capra.

Un piatto che non mi ha stupito per la sua sapidità e che,non riprenderei, d'altronde non è ancora tempo di carciofi.

Il secondo era:

timballo di verza e baccalà in guazzetto con cipolline borretane.

al primo morso sono rimasta davvero senza parole ho dovuto farlo assaggiare a Ale, il baccalà si scioglieva in bocca, una cosa libidinosa.

Il dolce:

bonet alla monferrina con mouse alla cannella.

Buono, ma col bonet già di suo con un gusto molto deciso la mousse alla cannella risultava troppo...non per questo non l'ho finito!

Tutta questa bontà a un costo contenuto, 35€, i menù prevedeva due antipasti e non solo uno ma tra le mie intolleranze, il fatto che erano due giorni che riempivo il pancino in modo assurdo non volevo strafare, già così son stata l'unica della tavolata a prendere dall'antipasto al dolce, ma se tornassi indietro lo rifarei, tranne i capellacci.

Vi lascio ringraziando tutti quelli che hanno reso possibile questa bellissima esperienza, Alexala per prima che è l'agenzia turistica che ci ha regalato questi tre giorni bellissimi facendoci conoscere alcune delle eccellenze attraverso Lisa e poi tutti, dallo Chef a Mattia, che è stato pazientissimo e davvero molto carino con noi, accettando sempre lo scherzo, al proprietario di Ca' san Sebastiano e tutti i negozianti che ci hanno accolte con il sorriso sulle labbra e tanta tanta voglia di farci capire quanto amore ci mettono nel proprio lavoro.

Un grazie anche a Lara, compagna di avventura solo per una sera ma di una simpatia genuina e diretta e grazie a Manuela , in primis per la tisana e poi per le chiacchiere, la simpatia e la facilità di rapporto, è sempre bello conoscere persone stimolanti e questo tour era ricco, ricco di conoscenze diverse, di sapori e di ambienti informali stimolanti.

Grazie a tutti anche per aver letto tutto, coma al solito son prolissa.


 Buona giornata!

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