domenica 14 dicembre 2014

Torcetti


Vi sto stupendo eh???
Torno a scrivere sul blog e pubblico ben tre ricette di biscotti una dietro l'altra...miraggio!!! Beh Natale è Natale no?Metti che hai voglia di fare un biscotto ma hai già provato tutti quelli che ho postato (ma che davvero??) se non ne posto di nuovi prendi e te ne vai...e io resto sola, proprio a Natale? Cioè sarebbe un devasto, Nico mi troverebbe sul divano con la copertina verde a piangere sui miei ricettari. Ok, la smetto di dir cavolate, veniamo al sodo, veniamo ai biscotti.
Credo che i torcetti siano stati in assoluto il mio primo amore, che poi è un dolce semplice , rustico, non è una frolla, non è un bignè non è alta pasticceria ma è un biscotto antico, risale infatti al '700, una goduria per il palato, ovviamente esistono mille varianti e questa è la mia.
Un solo accorgimento, dopo averli fatti devono riposare almeno 12 ore per esser mangiati, si insaporiranno e diventeranno croccanti.
Qualche notizia in più la trovate qui.




Ingredienti per una leccarda, circa 20 torcetti :

200 gr di farina, io integrale + 50gr per la seconda lievitazione;
3 gr di sale integrale;
5 gr di lievito di birra;
100 gr di burro morbido.
zucchero integrale qb.

Io ho usato la planetaria.
In un bicchiere d'acqua tiepida sciogliere il lievito di birra aggiungendo una punta di cucchiaino di zucchero o meglio di malto, aggiungere poi alla farina e lavorare sino a quando non avremo una palla morbida e non appiccicosa, coprire e lasciar riposare un'ora fino al raddoppio del volume.
Lasciar fuori 100 gr di burro ad ammorbidire una mezz'oretta e unire al composto lievitato, poco per volta, a questo punto bisognerà aggiungere i 50 gr di farina della seconda lievitazione, ricoprire e lasciar lievitare per un'altra ora, volendo se non avete tempo, si può mettere il frigo coperto da pellicola per 8h, e poi formare i torcetti e cuocere. Il composto che si crea è molto più morbido del primo.
Al termine della seconda lievitazione , per me quella normale non in frigo, ho dovuto mettere l'impasto in frigo per farlo rassodare un po', poi ho acceso il forno a 220°C, nel mentre ho tagliato a tocchetti l'impasto e ho cosparso il piano di lavoro di zucchero. Ho creato dei grissini lunghi 8-10 cm e larghi 1, li ho rotolati nello zucchero e li ho messi sulla carta forno della leccarda. 
Infornare per circa 15 minuti a 220°C o comunque fino a che non vedete la doratura sopra.

C'è anche un altra tecnica per la guarnitura, prima spennellata di acqua sul "grissino" e poi rotolamento nello zucchero, questo li rende lucidi, a me piacciono sia lucidi che no, lucidi tendono ad essere appiccicosi sulle dita e allora poi chi si ferma più???


Nb. un solo consiglio, saranno pure dei biscotti semplici ma sono abbastanza laboriosi per via della doppia lievitazione se li fate, moltiplicate la dose per due o tre, tanto non vanno a male, alcuni dicono che resistono anche sei mesi ( a casa mia non sono mai assolutamente durati più di un giorno).

mercoledì 10 dicembre 2014

Biscotti al cioccolato e burro di cacao.

Ormai un anno e più fa, ho comprato da una pasticcera un kg di burro di cacao, era l'unico modo per poter mangiare dei biscotti buonissimi che mi faceva Benedetta, prima o poi pubblicherò anche quelli, giuro! In ogni caso mi immaginavo che il burro di cacao mi venisse portato nella forma in cui più spesso lo avevo visto, ossia piccoli dischetti da un cm di diametro. Seee illusa, era un blocco di cemento di forma irregolare, una roba che se per caso mi cadeva sul piede pantofolato mi sarei ritrovata da un 38 a un 46 in due nanosecondi, oggi presa dalla furia l'ho tagliato tutto (non mangeremo tanto pane in casa ma il coltello del pane funziona benissimo col cioccolato e il burro di cacao) per poi riporlo in un contenitore in frigo. Perchè il burro di cacao vi chiederete? Per due motivi, primo perchè il burro vaccino mi devasta, mi scatena il prurito e spesso il mal di testa e poi aumenta il colesterolo, cosa che il burro di cacao non fa perchè è un burro vegetale, l'unico neo è che è molto più calorico del burro vaccino, ma chissene Natale è una volta l'anno no???
Così ho cominciato a lavorare il composto, prima le farine, il cioccolato, l'uovo e poi il burro di cacao fuso, ho mescolato per bene e mi sono girata un attimo per prendere la sac a poche, giuro era solo un attimo, la spatola stava ritta dentro al composto, ok ho pensato, ha solidificato un po'. Un po'? Ho rotto la spatola di plastica per toglierla dal blocco di cemento armato che si era creato. Il primo pensiero è stato "butto tutto, come lo lavoro con sac a poche?" secondo pensiero "no non posso buttarlo sarebbe uno spreco, vediamo se scaldandolo riesco almeno a formare delle palle semi guardabili" e così ho fatto.
Certo non si può dire che siano bellissimi e se devo esser sincera nemmeno dei biscotti memorabili ma son biscottini gradevoli, magari un po' di zucchero a velo sopra.




Ma visto che non ero soddisfatta ho provato a fare la stessa ricetta con il burro vaccino, sciogliendo il cioccolato per rendere l'impasto più morbido.




Ingredienti per una leccarda di biscotti, circa 40:
170 gr di farina integrale;
1 uovo;
100 gr di burro (cacao o vaccino);
60 gr di zucchero di canna;
30 gr di cioccolato fondente;
qualche goccia d'aroma di vaniglia (opzionale).

Vi consiglio di sciogliere tutto il cioccolato e aggiungere i burro morbido e poi la farina e lo zucchero, il composto è morbido, almeno quello col burro vaccino, io ho formato della palline lavorandolo con le mani. Il burro di cacao ha un punto di scioglimento molto basso per cui si riesce a lavorare abbastanza bene modellandolo anche per chi, come me, ha sempre le mani fredde.
Infornare a 180°c per 15-20 minuti.

Rettifico a quanto pare questi biscotti son buoni, ma non il giorno stesso ma il giorno dopo...saranno come il vino, più invecchia a più diventa buono? mah...comunque Nico li ha finiti.

giovedì 4 dicembre 2014

Gingerbread man.


I gingerbread sono per me i biscotti natalizi per antonomasia, li faccio ogni anno (o quasi, l'anno scorso ho saltato) ma a quanto pare quest'anno li rifarò tre volte per soddisfare il palato di tutti.



Ingredienti :
350 g di farina , la mia è integrale;
160 g di zucchero di canna;
150 g di miele (meglio quello di acacia che non è troppo forte);
150 g di burro ;
1 uovo;
1 cucchiaio di bicarbonato;
2 cucchiaini di cannella in polvere;
1/2 di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere;
1/4 di cucchiaino di noce moscata;
2 cucchiaini di zenzero;
una punta di sale;
1 cucchiaino di lievito (opzionale).

Per la glassa:
1 albume montato a neve;
200 g di zucchero a velo;
coloranti alimentari.

Normalmente unisco tutti gli ingredienti secchi e li miscelo bene, aggiungo poi l'uovo, il miele e per ultimo il burro, uso una spatola per non toccare troppo l'impasto, una volta pronto lo appiattisco bene nella pellicola trasparente e lo lascio in frigo per un'oretta buona, nessun problema se l'attesa è più lunga.
Questo impasto risulta morbido e appiccicoso, il miele lo rende un po' antipatico perchè se lo lavorate troppo si attacca al mattarello, per cui quando sentite che è caldo è meglio rimetterlo in frigo per raffreddarlo.
Stendere l'impasto con uno spessore di 5 mm circa.
Io ho fatto 4 leccarde intere, ma i primi biscotti erano più piccoli, gli ultimi più grandi.
La cottura dipende dalla dimensione, la temperatura è standard 180°c forno statico e i tempi variano dai 6 minuti per i biscotti piccoli ai 15 per i biscotti medio grandi, un volta che si saranno dorati saranno pronti.
Una volta raffreddati si possono guarnire con la glassa, in un piccolo contenitore mischiare l'albume montato a neve con lo zucchero e, volendo i coloranti alimentari, poi con un cono fatto con la carta forno o con una sac a poche si guarniscono.
Conservateli in contenitori ermetici, durano 15 giorni se le vostre mani lo consentono.

martedì 25 novembre 2014

Un contorno con sedano rapa.

Questo contorno ha sempre generato stupore, ovviamente questo piatto è nato per caso quasi un anno fa, volevo salutare i miei amici più cari prima del trasferimento in Toscana per cui ho riunito tutti sotto il nostro tetto, ovviamente il "problema" maggiore era far mangiare proprio tutti, tra vegetariani, vegani e limitazioni alimentari varie (tra cui le mie), per cui tutto quello che ho cucinato quel giorno era adatto a tutti e, come sempre, il buffet è stato onorato. Devo dire che la terrina col sedano rapa è stata una delle prime a finire, tra lo stupore generale, io francamente avevo pensato a una persona in particolare che, ha delle limitazioni alimentari abbastanza restrittive , sapevo benissimo che non poteva mangiare i 3/4 di quello offerto nel buffet per cui avevo preparato un po' di cereali integrali , un po' di verdura saltata e cruditè varie per far mangiare anche lei, perchè per me la cucina resta condivisione, per noi italiani mettersi a tavola è come aprire le danze, tutti parlano ma parlano meglio se hanno qualcosa da mangiare e per me quella festa è stata importantissima, tutti quelli a cui avevo chiesto di venire c'erano e, tutti, son stati disposti a togliersi le scarpe, nonostante fosse dicembre , e portarsi un cuscino da meditazione, perchè non avevamo tante sedie tanti invitati per cui abbiamo mangiato seduti sul tappeto e sui cuscini, per fine serata ho tirato fuori tutte le mie mug per la tisana di fine pasto stupendo non poco i 19 partecipanti visto che avevo ancora mug per altre tre persone (ognuno ha le sue manie no?). 

Siamo nel periodo migliore per comprare il sedano rapa, la stagione di raccolta inizia a ottobre e finisce a dicembre, si conserva circa per 4 mesi per cui ragionevolmente potremmo consumarlo fino a  marzo- aprile.
Uno dei pregi del sedano rapa è il suo potere depurativo e drenante, questo fa di lui un valido alleato per il nostro fegato, inoltre è ipocalorico per cui ci aiuta a mantenere la linea, il che non è male eh?
Quello che si consuma del sedano rapa è la parte inferiore, il tubero, preferiteli piccoli così potrete consumarlo tutto intero non disperdendo le sue qualità nutrizionali  infatti è ricco di minerali e di vitamina K.


Ingredienti per 4 persone:
1 sedano rapa;
1 cipolla rossa (più dolce della bianca);
5-6 pomodorini secchi;
semi vari, lino,girasole, sesamo e zucca, 
1-2 cucchiai di olio di oliva.

Per chi non l'ha mai pulito un sedano rapa consiglio caldamente di usare un pelapatate o un bel coltello molto affilato, tagliato a cubetti di 1 cm per 1 cm andrà benissimo.
Tagliare la cipolla rossa a rondelle e lasciarla appassire in padella con un filo d'olio, aggiungere i semi oleosi (ricchi di minerali) per tostarli un pochino, così risulteranno più buoni,aggiungere i pomodori secchi precedentemente tagliati a striscioline sottili, aggiungere il sedano rapa, alzare la fiamma per permettere al sedano rapa di cuocersi trattenendo un po' della sua acqua per qualche minuto e  poi abbassare e mettere il coperchio, ci vorrà circa mezz'ora perchè il sedano diventi morbido. Per ultimo alzare la fiamma e lasciar asciugare un po' per un 5-10 minuti a vostro piacere. Il sedano rapa è molto ricco di acqua quindi in cottura ne rilascerà un po'.
Normalmente uso questa preparazione come contorno o con un riso basmati, o con riso venere o con qualche cereale in chicco che cuocio senza sale per permettere di mescolarlo con il sedano o usare la salsa di soia.

N.b.:

  • nella ricetta io non aggiungo sale, ossia uso il sale dei pomodorini secchi, ovviamente nulla toglie che possiate salare a piacimento.
  • i semi sono ovviamente un'aggiunta ma essendo importanti a livello nutrizionale sono parte integrante di quasi ogni mio piatto.
  • molto spesso aggiungo le alghe arame, nel caso vanno unite per ultime e non cotte (le alghe vanno messe a mollo per 10 minuti, sciacquate e poi fatte bollire 10 minuti, scolate e incluse alle pietanze, non più di 4 g a settimana).
  • ho accorpato anche i topinambur che ho trattato esattamente come il sedano rapa, ottimo abbinamento di due vegetali che troppo spesso non utilizziamo abbastanza in cucina.
  • se vi state chiedendo che sapore ha il sedano rapa è facile, sa di sedano ma un po' meno di quello verde a cui siamo abituati ed è immensamente più facile da digerire, spero di avervi incuriosito.

venerdì 7 novembre 2014

Plum cake quasi macrobiotico.

Il mio primo autunno inverno in Toscana, sapevo di dovermi aspettare la pioggia ma giusto per non farmi trovare impreparata il meteo ha pensato bene di abituarmi all'idea già da febbraio...ora mi manca solo il canotto e le galosce e poi sono una pescatrice.
Dopo il we del comics, che è stato devastante visto che in casa son passate ben 5 persone, ho pensato di dovermi riprendere con un bel dolcino, in realtà non è proprio macrobiotico in senso stretto, c'è lo zucchero anche se di canna, il lievito e  il cioccolato, non proprio ammesso in dieta ma avevo bisogno di coccole.
Ho visto questo plum cake su internet e non ho potuto far altro che modificare qualcosa qui e lì e provarlo, il fatto che sia senza uova e burro mi lasciava un po' perplessa ma che dire, il risultato mi ha soddisfatta e ha soddisfatto anche l'omo di casa.



Ingredienti:
300 g di farina integrale,
120 g di zucchero di canna,
210 ml di acqua,
40 g di olio di riso,
50 g di cioccolato a pezzetti,
1 bustina di lievito,
50 g di germe di grano,
50 g di granella di mandorle.

Il procedimento è imbarazzantemente semplice, unire gli ingredienti secchi , di cui solo metà delle mandorle,amalgamandoli tra loro, aggiungere prima l'olio e poi l'acqua e creare un impasto umido, la consistenza è molto più compatta rispetto a una torta tradizionale, tanto che nello stampo da plum cake (il mio di silicone, sennò prevedete di ungere e infarinare lo stampo) l'ho dovuto spianare un po' per evitare gibbosità dopo. Aggiungere la spolverata di granella di mandorle sopra.
Infornare a forno già caldo a 180°C per 50 min.

Note:

  • per quanto mi riguarda è abbastanza dolce ma Nico mi ha detto che per lui è passabile, io aggiungerei fino a 180 g di zucchero nel totale della ricetta per accontentare tutti.
  • il germe di grano è un'aggiunta e come tale può anche non essere messa.
  • si può banalmente aggiungere anche più cioccolato portando a 75-100 g il quantitativo.
  • non vi aspettate un dolce convenzionale si sente molto il gusto della farina, sopratutto perchè è integrale e appesantisce , è una questione di abitudine.


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