lunedì 6 maggio 2019

Plumcake con farina di castagne e cioccolato con lievito a sorpresa.

Bene, il mio ultimo post risale a giugno 2016. Volevo solo rassicurarvi che in questi tre anni ho mangiato eh, non è stato un periodo digiunante, anzi! Ho cucinato in modo diverso, sono diventata vegetariana a tutti gli effetti e spesso e volentieri non ho proprio cucinato per mancanza di voglia, ora vediamo se riesco ogni tanto ad aggiornare il blog, inaspettatamente il marito è molto felice di questo ritorno non ne ho capito il motivo ma va bene lo stesso .
Certo tornare con la ricetta del plum cake di castagne a maggio?  C'è da dire che stamani a casa nostra, c'erano 16 gradi, dentro non fuori...pareva ci fosse la primavera da qualche parte.
Non mi pongo nemmeno l'eterno dilemma  "incomincio o no a fare il cambio armadi?"  mentre vi scrivo sono qui con un bel pile addosso ,il felino sulle gambe (già è finalmente cresciuta la nostra famiglia) e la seconda tazza di bancha. Insomma è inverno punto e basta.
Quindi, detto questo, il plum cake con la farina di castagne ci sta eccome.
E' ormai una ricetta collaudata nel tempo sono mesi che la ripeto, ma come sempre non è mai uguale ma non perchè mi piaccia apportare modifiche per farlo più appetitoso, non ne ha bisogno, ma solo perchè puntualmente mi dimentico qualcosa (cioè non è che perchè son diventata vegetariana son diventata più scaltra, continuo a scordarmi di comprare le cose o le compro doppie...come quei due pacchi da kg di cous cous...meno male che la scadenza è lunga va), a sto giro non avevo il lievito che in un dolce come il plum cake non è proprio una quisquilia. Ma è qui che si capisce chi ha le risorse e chi no, ricordandomi una collega di corso di quest'estate (altra storia altro post) mi aveva detto che erano anni che non comprava più il lievito per dolci avendo risolto la situazione con bicarbonato (che in casa nostra non manca mai) e i limoni (non posso dire la stessa cosa di loro, in ogni caso a sto giro mi è andata di lusso), non mi è rimasto che provare.



Procediamo con gli ingredienti:
90 g di farina 0 ;
70 g di farina di castagne;
70 g di cioccolato fondente in scaglie;
1/2 bustina di lievito o in alternativa 10 g di bicarbonato e 70 di succo di limone;
145/150 di yogurt intero;
1 cucchiaio di cacao amaro (opzionale);
50 g di olio di oliva (e.v.o.);
80 g di zucchero (potete anche aumentare a seconda della dolcezza del cioccolato che usate);
2 uova.

Separare i tuorli dagli albumi, lavorare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro.
Montare gli albumi a neve e lasciarli da parte.
Aggiungere al composto dei tuorli e albumi i due tipi di farina, aggiungere lo yogurt e l'olio (giuro non ne sentirete il sapore), il composto risulterà di una consistenza duretta, per ultimo io ho aggiunto il cioccolato (delle uova) sbriciolato, sarebbe stato il momento giusto anche per il lievito e il cacao, ma sono due ingredienti che non sono entrati nel plum cake.
Aggiungere gli albumi al composto e , delicatamente, incorporarli con un movimento circolare dal basso verso l'alto fino a che non sarà un composto liscio.
A questo punto, questa volta, io ho preso due ciotoline, in una ho versato 70 g di succo di limone e nell'altra 10 g di bicarbonato, ho unito il succo al bicarbonato e mi sono fiondata sopra la terrina del  plum cake perchè la reazione chimica è uguale a quella dello spumante agitato. Devo essere sincera ero leggermente scettica, a questo punto il plum cake era veramente parecchio liquido, l'ho versato nello stampo e l 'ho messo nel forno già caldo a 180 °C (funzione statica) per 45 minuti.
Io uso stampi in silicone per cui quando devo sfornare devo aspettare un pochino, lascio raffreddare sulla gratella e appena è tiepido lo tolgo dallo stampo, per cui con uno stampo tradizionale credo siano necessari altri 5 minuti di cottura.
Visto che mi spiace accendere il forno per un solo plum cake normalmente ne faccio due insieme, uno lo metto nella tortiera e uno in freezer.
E vi dirò, che con questo lievito viene molto più soffice, la consistenza rimane umida ma vaporosa, una cosa che a me non era mai successa con nessun plum cake.

lunedì 20 giugno 2016

Frittata di porri senza uova.

Sarà l'inizio dell'estate , sarà un principio di rincoglionimento dato dall'età ma ultimamente quando faccio la spesa dimentico sempre qualcosa e mi porto dietro la lista, quando non la scordo sul tavolo di casa...vabbeh ormai me ne devo fare una ragione.
Per cui l'altra sera avevo due fantastici porri, grandi e carnosi, praticamente potevo farci due frittate con quei due porri ma ...son rincoglionita lo so, li avevo messi troppo vicino al fondo e la parte verde si era congelata, e va così in sto periodo sono un po' esaurita. Comunque ho pensato bene di metterli a stufare, quando erano a metà prendo il cartoccio delle uova e qui cade l'asina, cartoccio da 10, un uovo...ahhhhhhhhhhhhhhh panico, mi sarebbero servite almeno 4 uova per poter fare una mega frittatona, già ma non ho ancora il potere di moltiplicare le uova.
Normalmente trovo sempre il modo di venirne a capo, anche questa volta e non ho usato nemmeno chissà che barbatrucco ma solo della banalissima farina di ceci. Meno male che me ne era caduto un pacchetto durante l'ultima spesa nel carrello.
Così ho scoperto che le frittate senza uova mi piacciono un sacco di più e piacciono di più anche a Nico per cui ora è diventata un'abitudine far frittate con la farina di ceci.
La ricetta in questo caso è moooolto ad occhio.

Ingredienti:
2 porri grandi, io uso anche parte del fusto verde;
3 cucchiai d'olio;
sale, pepe;
300 g di farina di ceci;
acqua.

Far stufare i porri con due cucchiai d'olio e un pochino di acqua, lasciar raffreddare.
Nel mentre preparare la pastella , questa ricetta prevede tanta farina perchè i porri erano tanti, in ogni caso, mettere due bicchieri d'acqua in una terrina e aggiungere la farina fino a raggiungere la consistenza dello yogurt, salare, pepare e aggiungere l'olio dopodichè lasciar riposare, usate la frusta per amalgamare il composto.
Una volta raffreddati unite i porri alla farina, scaldare una padella con dell'olio, versare come di consueto la frittata, lasciate il fuoco vivace per un minuto coprendo col coperchio la padella, poi diminuite l'intensità ed aspettate che la frittata sia un po' più soda sopra per cercare di staccarla (ruotando la padella) . Ve lo dico con certezza, la frittata di ceci è più lunga da cuocere, per cui pazientate. Girate la frittata e lasciatela cuocere ancora.
Calda o fredda non importa, come tutte le frittate son buone sempre!!!

martedì 10 maggio 2016

Crepes al latte di mandorla con porri e radicchio.

Devo essere sincera, nemmeno quando ho aperto il blog ho mai avuto tante ricette in attesa di pubblicazione, che riprenda ad avere un ritmo normale? Quel che è certo è che ho ricominciato a sperimentare dopo anni di assopimento e questo non può che farmi piacere, un po' meno al mio fisico visto che mangio di più, giusto ieri Nico mi ha detto che gli è andata via la pancia a mangiare con me, perchè dice, mangia poco, io so solo che non faccio in tempo a cucinare e lui spolvera tutto. Dettagli eh?
Per questa ricetta volevo fare le lasagne, ovviamente vegetariane, ma essendomi trovata a fare le crepes ho pensato bene di variare un po' il formato, da lasagna a crepes. Alla fine son solo dettagli no?


Il procedimento per ottenere il latte di mandorle è questo, sennò va bene anche del latte comprato non zuccherato o un altro tipo di latte vegetale.

Per le crepes ho usato questa ricetta e chi ritorna più a questa con le uova!

Per la besciamella invece:
500 ml di latte (vegetale o vaccino);
35 g di burro (margarina vegetale o olio di semi);
35 g di farina integrale;
sale e noce moscata.

In un pentolino far sciogliere il burro con la farina, aggiungere il latte, mescolare bene con la frusta e portare a ebollizione, salare e cuocere ancora un attimo, spegnere e aggiungere la noce moscata.

Per la farcia:
2 porri piccoli o uno grande;
1 cespo di radicchio;
1 manciata di semi di zucca;
1 cucchiaio di gomasio;
1 presa di sale;
50 grammi di parmigiano reggiano.

In una pentola lasciar rosolare con un po' di sale i porri fino a che non saranno morbidi, aggiungere i semi di zucca e poi il radicchio tagliato fine, aggiungete il gomasio e lasciate cuocere a fuoco lento.

Ora formare le crepes, e aggiungere un velo di besciamella al fondo della terrina dove metterete le crepes, così da non impazzire a staccarle, una bella spolverata di formaggio sopra e cuocete a 200 °C per 20 minuti.
Alla prossima.



lunedì 18 aprile 2016

Biscotti con okara e cioccolato.

Dopo aver prodotto il latte di mandorla mi sono ritrovata con la polpa della mandorla tritata, beh era ovvio che non la buttassi, ma certo non pensavo si chiamasse okara.
L'okara sostanzialmente è il residuo solido della produzione del latte vegetale, dovevo fare un biscotto con questo "residuo" , volendo avrei potuto essicare la polpa ma ho preferito, questa volta fare dei biscottini, sani che più sani non si può, senza uova, farina raffinata e zucchero, praticamente dei santi!

Dal latte di mandorla mi sono avanzati 233 g di okara, contando che son partita da 300 g con buccia direi che ho perso relativamente poco, un cucchiaio me lo son mangiato in effetti...vabbeh dettagli.

Ingredienti per due leccarde da forno: 
233 g di okara di mandorle;
110 g di farina integrale;
30 g di malto di riso;
25 g di olio di girasole;
60 g di cioccolato fondente a scaglie;
latte di mandorla q.b. .

Nel mixer ho aggiunto l'okara, la farina, il cioccolato già tritato, il malto di riso e l'olio, ho azionato il mixer e ho aspettato che si creassero delle briciole del composto, ho aggiunto piano piano il latte di mandorla a filo fino a formare quasi una palla, l'impasto era morbido, modellabile. Ho lasciato riposare in frigo e poi tagliato i biscottini con sagome da circa 2 cm. Per non far attaccare al piano di marmo ho usato un po' di semola, il composto comunque è molto più morbido rispetto a una frolla normale, è proprio soffice ma non appiccicosa.
Ho acceso il forno a 180 °C e cotto per 20 minuti con modalità statico (lo so che sembrano tanti ma fidatevi).
Il cuore del biscotto resta morbido, la polpa di mandorla non secca, non sono dolcissimi, si sente bene il cioccolato e la mandorla.

mercoledì 6 aprile 2016

Biscotti al parmigiano.

Eggià immagino che nessuno li abbia mai fatti eh??? A me piacciono un sacco e cerco di non farli spesso perchè provocano dipendenza e accumulo di centimetri in vita. Li ho sempre fatti con la farina di grano, questa volta ho usato il grano saraceno, in primis perchè li ho fatti apposta per un'amica celiaca e in secondo luogo perchè non avevo altre farine...a volte la dispensa pullula delle cose più strane e non quelle ordinarie, vabbeh dettagli,
Ecco ora che ho assaggiato questi non so se mi piacerebbero quegli altri, hanno un gusto rustico e pastoso in bocca, mi piacciono.


Ingredienti per due leccarde di biscotti:
250 g di farina di grano saraceno,
110 g di burro,
60 g di parmigiano reggiano,
1/4 di cucchiaino di sale,
1  uovo,
della farina per la stesura.

Io sono una fautrice del mixer per far la frolla, risulta veloce, non scalda troppo il burro e non so di burro pure io. Metto nel mixer il burro tagliato a pezzi, aggiungo la farina, lo lascio lavorare fino a che non è ben amalgamato, aggiungo il formaggio, il sale e l'uovo. Avvolgo il composto in una pellicola e metto in frigo per due ore o in freezer per mezz'ora (se uno ha fretta ha fretta) . Stendo il composto e con pazienza ritaglio i biscottini.
Cuocere a 180 °C con forno statico per 15 min. Non mangiateli caldi sennò dovete rifarli.

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