martedì 26 luglio 2011

Marmellata di ràmasin e zenzero.

Sono tonta lo so, nel post precedente ho parlato di ràmasin, con l’idea di mettere anche la foto dei suddetti e delle spiegazioni in più, sapendo bene che questo è un frutto poco conosciuto, ma…perdonatemi, ho veramente bisogno di andare in vacanza, scordo una quantità di cose imbarazzanti.
Per cui per farmi perdonare ve ne parlerò un po’ qui e per accontentare anche il palato di chi vi parla ho preparato l’ennesima marmellata.
Cercando qua e là su internet mi sono resa conto di quante poche notizie ci siano sul web, mi spiace però attraverso la ricerca ho trovato alcune notizie utili e interessanti.
Intanto questa pianta è di origine siriana, si stabilisce in Piemonte e non solo (qualcuno dice che ve ne siano di simili per tutta la penisola) con due diverse cultivar, una precoce di pianura e una più tardiva che si insedia tra i 300 e i 500m s.l.m. , io arrivo tardi a postare qualcosa su questo frutto, purtroppo la stagione produttiva è alla fine, diciamo una settimana o due al massimo.
L a pianta è molto rustica e resistente, difficilmente si eseguono dei trattamenti fitosanitari, non necessita di potature importanti e, cosa fondamentale, non è innestata e si riproduce da seme. Per quanto riguarda il terreno non ha particolari esigenze.
La produzione segue la legge di natura, un anno produce poco e l’anno dopo molto.
I frutti di questo albero sono piccoli, da due a tre cm, il colore è viola acceso e la polpa gialla, il piccolo nocciolo, allungato, si distacca facilmente dalla polpa, i frutti, profumatissimi, vengono raccolti una volta caduti a terra, sono ricoperti di una patina biancastra, quella patina è lo strumento visivo che abbiamo per capire quanto è fresco il frutto, più patina c’è, più il frutto è fresco, quando invece il frutto è viola…ecco è un po’ vecchiotto, ma non per questo cattivo, il ràmasin non marcisce se non ha preso qualche botta o non è stato “assaggiato” da qualche animale.
I frutti vengono consumati sia freschi, con effetti gli stessi effetti lassativi delle prugne, sia trasformati, anche piccoli alberi producono tanto e si fa in fretta a raccogliere 10kg in 15 g, per cui si possono sciroppare (con tanta pazienza) oppure fare marmellate.

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Piatto e cucchiaino ecobioshopping, particolari totalmente compostabili.
Io avendo ancora due kg di frutta in frigo ho pensato all’ennesima marmellata, io e Nico l’avevamo già fatta la settimana scorsa ma non ho potuto aggiungere niente di strano, la voleva normale, invece questa volta, essendo sola ho potuto fare di testa mia e dopo aver pensato un po’, nemmeno tanto ad esser sincera mi è venuto in mente lo zenzero, ne ho tanto in polvere e devo assolutamente finirlo in qualche modo.
Per ultima cosa volevo lasciarvi questo indirizzo magari può tornarvi utile, è stato istituito dal 2006 questo consorzio:
Consorzio di Promozione e Valorizzazione del Ramassin del Monviso - Valle Bronda
Pagno (CN) - via Roma, 3
Cod. Fis. 9403831 004 4
E-mail: ramassin.vallebronda@tiscali.it
Il gusto di questa prugna è dolce, lo zenzero, rafforzato dal limone gli da una nota piccante, davvero un bel connubio.

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1kg di frutta denocciolata e passata (a piacere);
1 busta di fruttapek, 2:1;
500g di zucchero;
1 ½ cucchiaio di zenzero in polvere;
il succo di ½ limone.
Dopo aver mondato la frutta aggiungere il succo di mezzo limone, nella pentola a freddo mettere lo zucchero , lo zenzero e il fruttapek e…girare, girare e girare, possibilmente senza ustionarsi, io per la prima volta ce l’ho fatta, miracolo!!!!

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Per la sterilizzazione leggere qui.


Partecipo con questa ricetta al contest:


7 commenti:

Fra ha detto...

domani mattina un paio di fette di pane fatto in casa con un altro paio di cucchiaiate di questa strepitosa marmellata le esigo!!!!
un mega bacio ;-)

Cristina ha detto...

che buona, lo sai che avevo un albero di queste susine arrivato dal Piemonte nel mio orto, purtroppo non ha resistito ad uno spostamento fatto in primavera per questo ce l'ho ancora con mio suocero e mio marito!!
ciao e piacere di conoscerti

CarlottaD ha detto...

Boia faust! Ma ce l'ho!!! n( non io, mio fratello)
Sono buonissime. Finora però le ho sempre mangiate solo nature: dall'albero alla bocca senza passare sotto l'acqua
Spero che sabato ce ne siano ancora sull'albero...

Simo ha detto...

non conoscevo questo frutto, ma mi incuriosisce molto e la marmellata deve essere buonissima!

Palepinkradish ha detto...

Eccoli finalmente! non credo di averli mai assaggiati..ma adesso almeno li saprò riconoscere ! grazie cara

Lia ha detto...

@Fra...ncesca, se riesco ad avanzarne un vasetto a gennaio te lo porto!
@Cristina, basta un solo frutto e un po' di pazienza, ci metterà un tre quattro anni a produrre ma poi...son soddisfazioni, piacere mio, il tuo blog sembra il Paese dei Balocchi, complimenti!
@Carlotta...insomma hai la pazienza di raccogliere le more e non quella di serbare qualche ramasin per fare qualche dolcetto???Non ci credo!!!
@Simo, quest'anno ho fatto come al solito la marmellata normale senza aggiunte e questa...questa è veramente una bomba!!!
@Palepinkradish, mi ripeto sono tonta, do per scontato che le cose siano sempre chiare a tutti, beh salvata in calcio d'angolo no?Il prossimo anno se li vedra non penserai di esser finita nel mercato dei puffi :o)

Ale ha detto...

molto originale...non conoscevo il ramasin =) grazie grazie, la tua ricetta è stata inserita nella lista =) buon pomeriggio

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