Il posto che avevo scelto era il Rocciavrè ma alla fine ha vinto questo Monte Robinet, abbiamo la fortuna di abitare in una Comunità Montana e di far parte di un parco, il Parco dell’Orsiera Rocciavrè.
Quest’anno il mio obiettivo è quello di percorre quanti più passi a piedi sia possibile e vedere quanti più monti della mia zona.
Il nostro percorso incomincia al Santuario Madonna di Lourdes (Giaveno m 1100) da lì abbiamo incontrato il piccolo paesino di Molè e le prime salite…
Questo pezzo di sentiero ci uccide tutte le volte, la salita comincia subito e fa caldo, nonostante siano le 8,30 più o meno, ma camminando camminando si arriva a un boschetto e qui la sorpresa è sempre la medesima…
In pratica per tutto il sentiero ci sono cespugli di mirtilli, carichi, che aspettano solo le mani di chi passa, fino all’anno scorso qui si poteva raccogliere solo per autoconsumo, devo dire meno male, con tutti quelli che mi mangio io è meglio così!
In questa escursione non ho avuto modo di fotografare granchè, ad un certo punto del sentiero ci siamo accodati a una coppia di signori, che potevano benissimo essere i miei genitori per età e abbiamo camminato con loro; la signora in testa, piccina quanto forzuta aveva un’ottima andatura, quelle camminate serrate, costanti che non ti danno il fiatone, anzi, in pratica il corpo non sente la fatica del cammino, non ho potuto fare a meno che seguirli, abbiamo scambiato anche qualche parola, ci siamo fermati a bere insieme durante il sentiero e in un battibaleno (2h e15min) siamo arrivati al rifugio, con un buon 15 min di anticipo sulla tabella di marcia.
Giusto per farvi capire, noi stiamo andando sulla punta a destra, quella piccola piccola laggiù, in fondo al vallone.
Ecco qui uno dei pochi fiori a cui ho fatto la foto, si tratta di Arnica montana L. ragazzi è protetta dalla corolla alle radici!! Quindi non si raccoglie, mai!
E’ una pianta dalle qualità meravigliose, attenua i dolori muscolari e dopo una camminata potrebbe essere molto utile no? Questo non è un ottimo esemplare, è un po’ sfiorito, ma per il periodo e l’altezza è normale, questa mega margheritona è alta anche 25 cm, lungo il costone a sud ce n’erano diversi esemplati, diciamo una cinquantina, fanno una bella macchia di colore.
Lungo il sentiero, dopo il rifugio a cui ci siamo fermati abbiamo trovato questa fontana, Fontana dou Lou, Fontana del lupo, acqua ghiacciata…che manna!
Visto che il mondo è un giardino abbastanza piccolo, volevo raccontarvi questo aneddoto: essendo ripartiti dal rifugio con i due signori di prima facevamo due chiacchiere, la seconda parte della camminata ha preso un passo più lento, più affaticato, ma non veniamo a scoprire che la signora in questione è la sorella di un caro amico di mio padre? Piccolo il mondo e pensare che io ho seguito all’università con sua figlia…il mondo è proprio piccolo piccolo, così siamo saliti su questo impervio sentiero insieme, parlando del più e del meno come vecchi amici.
Ci siamo divisi solo nell’ultima parte di sentiero, una salita disumana, io pensavo di vedere i puffi e le stelle, una salita in cui non si vedeva nulla perchè stava salendo la nebbia, in quello stato mentale in cui ti chiedi, “ma io oggi non avevo niente di meglio da fare che sfibrare i miei muscoli su questa cavolo di salita?”
Questo è quello che vedevo mentre salivo.
Poi sono arrivata al colletto e questo è quello che si vede a 360°
pensavo già che fosse un magnifico paesaggio, la valle davanti a noi è quella del Sestriere (Valle Chisone) in basso c’è anche il Forte di Fenestrelle, un magnifico esempio di ingegneria italiana, oltre troviamo le alpi del delfinato francese, l’Orsiera, la Cristalliera, il gruppo del Rosa, le alpi Marittime, le Cozie. Insomma uno spettacolo che mi ha aperto il cuore e mi ha rigenerato, ho cominciato a trotterellare per andare in vetta, mancava poco, pochissimo, un passaggio di corda un po’ esposto e poi la cappella diventata bivacco aperta tutto l’anno.
In vetta abbiamo trovato la rosa dei venti e…il Re, il Monviso, bellissimo visto da qui, davvero una meraviglia, magari quest’anno conquisterò anch’io la sua vetta? Speriamo.
Ecco il Monviso in tutto il suo splendore (è quella piramide innevata che svetta fra le altre montagne).
E poi il gruppo del Rosa dove si vede anche il Cervino (la piramide sulla sinistra della foto):
E questa è la cima con la cappella di cui parlavo prima, 2679 m s.l.m. .
Si stava benissimo su,l’orzotto che ci eravamo portati era buonissimo…neanche a dirlo, abbiamo mangiato alle 13!
Ritornando dallo stesso sentiero abbiamo incontrato loro, una mandria di bellissimi vitelli.
Ovviamente erano sparsi ovunque ed anche sul sentiero
come non fotografarli!
Via si rientra a casa…
Ed ora una parola che conoscete bene…
Che in italiano è un saluto storpiato, in piemontese vuol dire chiave.
Spero vi sia piaciuto il giro a me tantissimo, un po’ faticoso ma dal punto di vista naturalistico davvero meraviglioso.
4 commenti:
Ciao! Piacere di conoscerti! Anch'io sono un'appassionata escursionista e mi piace cucinare!
Se ti va vieni a visitare i miei blog:
staserasicenadanoi.blogspot.com
caialtavaltaro.blogspot.com
Arricchisci la mia curiosità sulla montagna, bellissimo post.
Ciao.
@Elisa, benvenuta e complimenti per i blog, io non ho mai pensato di scinderli, troppo lavoro :o);
@Angela, che dire, sino a che ci saranno persone che la pensano come te è un piacere postare!un bacione
Cara Lia sarà stata faticosa la salita ma da lassù che meraviglia..da lasciare senza parole! La giornata era anche bella limpida! Grazie come sempre per averci portato con te! Baci
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