Mettiamo subito i puntini sulle I, questa ricetta non è mia, è di
Manuela, una persona che riesce a stupirmi con molta facilità per la sua intelligenza, i primissimi ricordi che ho di lei sono legati a un fatto talmente curioso che è impossibile scordarlo, anche per una come me; avendo il compagno toscano e speleologo (ora a tempo perso) ho conosciuto, soprattutto all’inizio della nostra relazione, l’ambiente in cui lui si divertiva e, credetemi, gli speleologi ne sanno qualcosa. Così durante una riunione mi ha presentato la schiera di questi “pazzi”, ovviamente erano troppe le persone e mi son dimenticata nomi e visi nel giro di un minuto, compresa Manuela e Manuel (il suo compagno). Maaa io non passavo così inosservata, in primis l’accento e poi …ero estranea a quell’ambiente! Così la seconda volta in cui vidi Manuela la associai a un racconto che mi fece il mio fidanzato, era rimasta bloccata in una grotta per via di una piena…francamente non andrei sotto terra neanche da decuius, per cui ero e sono spaventatissima alla sola idea, quando lei mi raccontò l’accaduto lo fece con una tranquillità che mi spiazzò, certo sicuramente chi pratica sa quali sono le possibili problematiche che può incontrare ma…paura, non lo farei mai! Ho in serbo ancora una sua ricetta e, caso vuole, che abbia trovato a casa dei miei della farina di castagne, per cui presto al produrrò e poi…ho un conto in sospeso con Manuel, i taralli, giurin giuretto li faccio e ve li mando, sperando che siano buoni anche solo la metà di quelli originali, portate solo pazienza, devo ammanettare l’omo per farmi dare una mano. Un bacione a entrambi, sperando di goderci la neve gareggiando con le nostre nuove palette e...auguroni in ritardo per il vostro terzo anniversario.
E dopo questa filippica la ricetta…e che ricetta, mi sono presa una licenza poetica, ho aggiunto 70 g di zucchero. In giro sul web ho letto che la vera Tenerina deve spaccarsi sopra e deve rimanere bassa, io l’ho cotta nel mio stampo di silicone da 28 cm di diametro ed è venuta alta 4 cm buoni, l’ideale sarebbe una tortiera a cerniera.
Ingredienti:
250 g di cioccolato fondente;
220 g di burro;
1 bustina di lievito;
4 uova;
1 cucchiaio di fecola di patate;
70 g di zucchero (aggiunto da me);
zucchero a velo per guarnire.
Sciogliere il burro e il cioccolato e lasciarli raffreddare. Dividere i tuorli dagli albumi, montare a neve quest’ultimi (con una goccia di succo di limone) e lasciarli in frigo. Con l’aiuto delle fruste elettriche montate i tuorli con lo zucchero, fino a che il composto non diventerà quasi bianco, a questo punto aggiungere il cucchiaio di fecola, lo lievito e il cioccolato/burro fusi. Accendere il forno a 180°C statico. Per ultimi gli albumi, incorporando il composto con movimenti dal basso verso l’alto sino a che non risulterà omogeneo, versare nella tortiera e infornare 180°C per 20 minuti. Aspettare a sformare la torta dalla tortiera, rifinire con lo zucchero a velo.
6 commenti:
Nemmeno io sarei tanto contenta di trovarmi bloccata in una grotta...decisamente ad ognuno le proprie passioni! Io preferisco la luce del sole!
Ho fatto un dolce pressapoco così per il mio golosone ieri ma se avessi avuto la tua ricetta sarebbe stato meglio..M'ispira molto di più! La salvo e sarà per la prossima! Un abbraccio e buon fine settimana
Condivido pienamente, adoro la luce del sole, ho visto qualche foto di grotta e ho capito il motivo per la quale gli speleologi si fanno in quattro per andare nelle viscere della terra ma...bei posti...preferisco le foto però.
Non conoscevo questa delizia, ovviamente non si può mangiare sovente ma è un buon peccato di gola. Un bacione e buon w-e.
buonaaaaa deve essere di un morbidoooo!!! grazie della tua visita! ciao Ely
Eccomi qui, la stupida che è rimasta chiusa in grotta.....ma la pioggia mica si può interpretare! Comunque, la torta, a onor del vero, me l'ha passata una amica di Ferrara, Ferrarese DOC. Va fatta bassa e quasi inconsistente....è un peccato di gola ottimo se si fa sci di fondo, così poi non ci sono sensi di colpa!!! :-)
La tua torta sarà stata buonissima, ma ahimé il lievito assolutamente non ci va! E te lo dice una ferrarese DOC. La tenerina deve rimanere assolutamente bassa!
Non conoscevo questa torta (meno male, il mio consumo di cioccolato è già abbastanza alto) e non sono mai stata a Ferrara (brutto neo) mi sono affidata a questa ricetta della mia amica, direi che la prossima volta la proverò senza lievito, sarà veramente una goduria dover risentire l'odore di questa meraviglia cioccolatosa... :o)
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